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TREVISO - E' stato colpito sia da una polmonite batterica che dal coronavirus. E non è escluso che quest'ultimo abbia potuto facilitare lo sviluppo della prima. E' questo il quadro del bambino di due anni ricoverato nell'area isolata del reparto di Pediatria dell'ospedale di Treviso. I medici si stanno concentrando sulla polmonite batterica. E' questo il principale motivo del ricovero. E a quanto pare la risposta è buona. Nel corso dell'epidemia l'unità del Ca' Foncello ha complessivamente accolto 12 piccoli pazienti contagiati dal Covid. Tutti hanno potuto far ritorno a casa dopo un periodo di osservazione.
Sindrome scatenata dal Covid: bambina di 11 anni grave in Pediatria a Padova
PICCOLI DEGENTI
Ma ci sono stati anche casi più impegnativi. A Treviso sono stati ricoverati 7 bambini con la Mis-C, cioè la sindrome multi-infiammatoria sistemica che può sorgere tra le due e le sei settimane dopo l'infezione da coronavirus, presentando caratteristiche simili a quelle della malattia di Kawasaki. L'ultimo piccolo paziente è stato dimesso giusto la settimana scorsa.
«Sono pazienti che risultano negativi al tampone molecolare, ma sviluppano una iper-infiammazione sistemica fa il punto il primario Stefano Martelossi non si conoscono ancora nel dettaglio tutti i meccanismi patogenetici che stanno alla base del problema.
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LA CURA
«I pazienti con la Mis-C hanno rappresentato i casi più impegnativi sottolinea il primario vengono trattati non con gli antivirali ma con le immunoglobuline e con il cortisone». All'inizio dell'epidemia da coronavirus, nel marzo dell'anno scorso, una ragazzina era finita anche in Terapia intensiva a Treviso. Un caso, quest'ultimo, che ricorda quello del bambino di 11 anni della zona di San Donà a sua volta con la sindrome Mis-C attualmente ricoverato nella Pediatria dell'ospedale di Padova. Generalmente la sindrome multi-infiammatoria sistemica non colpisce pazienti piccolissimi. A livello medio, si va dai 5 al 15 anni. «Fortunatamente tutti i casi che abbiamo trattato a Treviso si sono risolti per il meglio conclude Martelossi hanno risposto molto bene alla terapia, anche quelli che inizialmente sembravano tra i più severi».
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Il Mattino