Covid, Casellati: «Troppi Dpcm, la sfida si vince se le Camere restano centrali»

Covid, Casellati: «Troppi Dpcm, la sfida si vince se le Camere restano centrali»
«La Costituzione dice che le Camere sono il centro dell'azione legislativa e il Parlamento l'interlocutore primo e insostituibile del Governo». Lo dice la...

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«La Costituzione dice che le Camere sono il centro dell'azione legislativa e il Parlamento l'interlocutore primo e insostituibile del Governo». Lo dice la presidente della Camera Elisabetta Alberti Casellati secondo cui «pesa, certamente, l'avere gestito tutte le fasi dell'emergenza con un ricorso esagerato a DPCM, emanati senza preventiva consultazione con un voto del Parlamento. Ma su cui grava, soprattutto, il ricorso troppo frequente a dl dal contenuto omnibus, per di più blindati dal Governo con il voto di fiducia, sui quali un ramo del Parlamento finisce per non toccar palla». 


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«Così - ribadisce Casellati, alla inaugurazione della Seconda edizione della scuola di »Fino a Prova Contraria« - viene meno la democrazia parlamentare, e cioè l'equilibrio tra il principio della sovranità popolare, di cui sono garanti entrambe le Camere, e la responsabilità dell'azione di governo. Soprattutto adesso che, per accedere al »Piano per la ripresa«, l'Italia è chiamata a predisporre ed attuare un progetto di riforme importanti e strutturali. »Un programma concreto - ribadisce - che porti sviluppo, occupazione e crescita del PIL. E' il Parlamento, magari
distillando politicamente il parere dei tecnici, che dovrà offrire al Governo linee di indirizzo vincolanti per ricostruire il Paese. Su questo il Senato ha avviato un importante lavoro istruttorio. E poi c'è il fattore tempo, che è una variabile decisiva, perché la crisi dell'Italia e delle altre economie nazionali colpite dal Covid è già diventata la crisi di tutta l'eurozona. E' emblematica la vivace discussione che sta animando il dibattito di questi giorni. E' chiaro che è adesso, non fra sei mesi o un anno, che abbiamo bisogno di quelle risorse per tradurle in atti concreti; in progetti di crescita e di sviluppo», conclude.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino