Il futuro dei contagiati dal nuovo coronavirus si può “leggere” nel sangue. Lo suggerisce lo studio “Covid-Ip”, condotto da un team...
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L'infezione da Sars-CoV-2 - ricordano dal Cnr - può essere asintomatica oppure causare la malattia Covid-19, le cui manifestazioni cliniche sono però estremamente eterogenee: da una patologia respiratoria lieve a un quadro clinico grave, in alcuni casi fatale. Ebbene, secondo gli autori della ricerca, «analizzando il sangue dei pazienti si possono ottenere previsioni sul decorso della malattia». Lo studio ha coinvolto 63 pazienti ricoverati con Covid negli ospedali londinesi Guy's e St Thomas di Londra, producendo informazioni che, «se confermate in un numero più elevato di pazienti - afferma De Rosa - potranno rivelarsi utili a scopi prognostici, consentendo di prevedere quali siano i pazienti maggiormente a rischio di aggravarsi e di mettere così in atto tempestive e adeguate misure».
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Al centro del lavoro c'è un test per analizzare nel sangue il ciclo cellulare dei linfociti T, i “soldati” della risposta immunitaria specifica. «Qualche anno fa - spiega la scienziata del Cnr-Ibpm - abbiamo ideato un test che ci ha consentito di scoprire che nel sangue di topolini vaccinati ci sono linfociti T proliferanti in fase di duplicazione del Dna. Lo studio riguardava allora un vaccino sperimentale in collaborazione con la ditta Reithera». Mentre oggi, nel nuovo studio Covid-Ip, il test ci ha consentito di identificare alcuni sottotipi di linfociti T proliferanti nei pazienti più gravi e di avere informazioni dettagliate sul loro ciclo cellulare, ovvero l'insieme degli eventi compresi tra la formazione di una cellula e la sua divisione in due». La proliferazione, in particolare, si accompagna a una marcata diminuzione nel sangue dei linfociti T nei pazienti Covid-19 più gravi.
«Questi risultati aprono la strada a una migliore comprensione delle funzioni dei linfociti T in questa malattia - prosegue De Rosa -.
Il Mattino