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Fino a pochi mesi fa, l’India era stata risparmiata, in larga parte e quasi inspiegabilmente, dalla pandemia. I tassi di contagio, e anche quelli di letalità, erano bassi. E sembrava che il sistema immunitario di una popolazione numerosissima, molto incline a vivere in gruppi numerosi e spesso a contatto con germi patogeni, fosse in qualche modo avvantaggiato. Ma ora, una nuova variante del coronavirus sta causando numeri da allarme rosso.
Si contano oltre duecentomila casi al giorno, vale a dire venti volte la media di due mesi fa - oggi erano 259.170, il tasso di contagio più alto al mondo, con 1761 morti. Cresce la preoccupazione anche in Gran Bretagna, dove un centinaio di persone è risultata contagiata proprio dalla variante indiana, e dove il governo ha aggiunto il Paese orientale nella sua “lista rossa” delle destinazioni da evitare. Ma potrebbe già essere troppo tardi, perché nelle ultime tre settimane si sono contati 900 arrivi al giorno dall’India, e questo potrebbe vanificare gli sforzi finora compiuti, con un progresso del programma vaccinale che non ha eguali in Europa.
Il problema è che la variante B.1.617 sarebbe più contagiosa, e anche più letale delle altre.
Gli ospedali cominciano ad essere in grave difficoltà: mancano i ventilatori polmonari, l’ossigeno, i posti letto. E ora due terzi dei pazienti ospedalizzati hanno meno di 45 anni, secondo quanto riferito al Mirror dai medici di Delhi, mente a Mumbai ci sono anche ragazzini di 12 o 15 anni ricoverati. Durante la “prima ondata” del contagio, non se ne erano mai visti. Un ospedale del Gujarat ha addirittura aperto il primo reparto pediatrico esclusivamente riservato ai pazienti Covid.
Scoperta nuova variante in India, il ministero: «Trovata in 1 paziente su 5 ed è molto contagiosa»
Un pneumologo del Gujarat, Amit Dave, ha detto di avere riscontrato nei giovani pazienti sintomi molto più gravi: non solo danni polmonari, ma anche al cuore e ai reni. Un quadro ben diverso da quello del passato.
La nuova variante avrebbe una doppia mutazione che è stata trovata nel sessanta per cento dei tamponi effettuati in Maharashtra, lo stato più colpito. E le persone con meno di 45 anni sarebbero le più vulnerabili. Il ministero della salute ha annunciato l’unedì scorso che effettuerà vaccini a tutte le persone di oltre 18 anni, a partire da maggio. Non sarà facile, per uno stato con una popolazione di 1,4 miliardi di persone, trovare i vaccini necessari, anche se si tratta di uno dei maggiori produttori al mondo. La necessità in crescita di dosi in patria potrebbe rallentare l’approvigionamento all’estero, e scombinare i piani di molti Paesi che hanno iniziato il loro programma di immunizzazione.
L’emergenza sta anche mandando in tilt anche le strutture preposte alla cremazione dei cadaveri. In Gujarat, i forni stanno lavorando a un ritmo tre o quattro volte superiore al normale. In un caso, ad Ahmedabad, il camino della struttura è crollato dopo un uso intensivo di venti ore al giorno.
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Il Mattino