Covid Italia, nessuna regione per ora passa in zona gialla ma «casi in aumento dappertutto»

Covid Italia, nessuna regione passa in zona gialla
Monitoraggio settimanale dell'epidemia Covid in Italia: le prime informazioni ufficiali emerse dalla cabina di regia dell'Istituto superiore di Sanità dicono che...

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Monitoraggio settimanale dell'epidemia Covid in Italia: le prime informazioni ufficiali emerse dalla cabina di regia dell'Istituto superiore di Sanità dicono che nessuna regione passerà alla zona gialla. I contagi sono in perenne aumento da tre settimane e l'Rt è piuttosto elevato: oltre 1,1, fa notare il direttore generale della Prevenzione Giovanni Rezza che dà anche una buona notizia: le terapie intensive sono sotto la soglia critica e non ci sono allarmi che facciano presagire un divieto della stagione sciistica. Malgrado il «chiaro aumento dell'incidenza di nuovi casi di Covid19», sui posti di area medica e di terapia intensiva «siamo ben al di sotto soglia critica», ha detto Rezza, nel corso della consueta conferenza stampa sull'analisi dei dati del monitoraggio regionale sul Covid-19 della cabina di regia.

Video Covid, Rezza: «Circolazione virus cresce ma vaccino ci protegge da forme gravi»

Situazione degli ospedali

Il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 4,6%, e in aumento rispetto alla settimana precedente con un aumento del numero di persone ricoverate da 385 (2/11/2021) a 421 (9/11/2021). Anche il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale aumenta ed è pari al 6%. Il numero di persone ricoverate in queste aree è in aumento da 2.992 (2/11/2021) a 3.436 (9/11/2021). 

Questa settimana 20 regioni italiane, sulla base del monitoraggio settimanale, sono classificate a rischio moderato ed una Regione, la Calabria a rischio basso. Il Friuli Venezia Giulia è segnalata ad alta probabilità di progressione a rischio alto.

La proiezione dell'incidenza è a «1,11 ma rimane sopra la soglia epidemica», tuttavia indica che «i casi sono destinati a crescere», spiega il presidente dell'Istituto superiore di sanità (Iss), Silvio Brusaferro.

«In tutte le Regioni c'è un aumento della circolazione del virus e questo si traduce in un aumento dei casi». Lo ha detto il presidente Brusaferro intervenuto con un video trasmesso durante la conferenza stampa sull'analisi dei dati del monitoraggio Covid-19.

«Siamo nella terza settimana consecutiva in cui sta aumentando in modo generalizzato il numero di nuovi casi di Covid, e l'indice Rt è sopra la soglia epidemica, dunque è importante agire in modo preciso su due azioni per contenere la circolazione del virus: vaccinare la platea che non ha iniziato ancora il ciclo vaccinale e mantenere elevata la copertura immunitaria a partire dalle categorie a cui è raccomandato», ha spiegato Brusaferro. «Parallelamente è importante essere prudenti, usare le mascherine e prevenire le aggregazioni», ha aggiunto.

«La mappa europea, anche questa settimana, mostra un'Europa divisa in due e le parti confinanti con la zona orientale sono maggiormente in rosso - ha aggiunto - La circolazione del virus sta aumentando. Le curve ci mostrano come anche nel nostro Paese i casi sono in crescita, ma più contenuta rispetto ad altri Paesi. In Europa la circolazione è in netto aumento».

Trentenni e quarantenni

«Negli ultimi 7 giorni si concentra una crescita dei casi nelle fasce d'età intermedie, 30-39 anni e 40-49 anni, che poi hanno la quota di popolazione non vaccinata più significativa, e tra i giovani dove ancora non è raccomandata la vaccinazione», ha detto in conferenza stampa Brusaferro.

Quando cala la protezione del vaccino?

«L'efficacia vaccinale rimane molto elevata per ospedalizzazioni, ricoveri in terapia e per i decessi, supera il 90%, mentre per la diagnosi, soprattutto per le fasce di età più centrali è un pò più bassa. Si abbassa significativamente a partire dal sesto mese. Per questo è importante aderire, man mano che passano i sei mesi, alla terza dose in base alle modalità raccomandate dal ministero». Lo ha precisato Brusaferro nella stessa conferenza stampa. Ha aggiunto: «Ci sono milioni di cittadini che non hanno fatto nemmeno una dose, ed è estremamente importante che inizino il ciclo». 

Quale variante sta circolando?

Rispetto alle varianti del virus Sars-CoV-2, «ci troviamo in una fase stabile, dove la variante dominante è la Delta. Viene anche monitorata la Delta plus, che presenta casi un pò sparsi in tutto il Paese. Ma, comunque, è una variante oggi minoritaria», ha detto Brusaferro.

 

 

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Il Mattino