Covid, le conseguenze della pandemia studiate a New York

Covid, le conseguenze della pandemia studiate a New York
Quale impatto ha avuto il primo anno di pandemia? Come sono cambiate le nostre routine, la nostra capacità di rispettare le restrizioni e di rinunciare, almeno in parte,...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Quale impatto ha avuto il primo anno di pandemia? Come sono cambiate le nostre routine, la nostra capacità di rispettare le restrizioni e di rinunciare, almeno in parte, alle attività sociali? Intorno a queste domande si è focalizzato lo studio realizzato dalla Fondazione Bruno Kessler di Trento in collaborazione con l’Istituto di scienze e tecnologie dell’informazione del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isti) e con l’azienda Cuebiq Inc di New York.

La ricerca, pubblicata su Scientific Reports, si è basata sui dati Gps di 837mila cellulari, trattati in maniera anonima, negli Stati Uniti, da gennaio a settembre 2020. È emerso che nel periodo dello studio, il numero di visite nei negozi e in altri luoghi di interesse è diminuito segnando un -28% rispetto al periodo pre-pandemico nello Stato di New York e, al tempo stesso, è diminuita la durata della permanenza nei luoghi visitati del 23%. Dallo studio, è inoltre risultato che le persone hanno mantenuto un comportamento protettivo anche nella fase di riapertura, proseguendo la tendenza a frequentare meno luoghi e soprattutto a passarvi meno tempo.

«Le persone hanno iniziato a prestare meno attenzione ai dati sul numero di casi e di morti provocati dalla pandemia e in qualche modo è cambiata la loro percezione del rischio. Questo ha modificato il loro comportamento di conseguenza. Un’altra ipotesi è che ragioni economiche abbiano spinto comunque a riprendere a frequentare più luoghi e a rimanervi più a lungo», dice Lorenzo Lucchini ricercatore della Fondazione Kessler.

Sono state riscontrate minori precauzioni tra le mura domestiche. «Le analisi hanno inoltre mostrato che mentre le persone hanno in genere ridotto i contatti sociali per diminuire le probabilità di contagio nei luoghi di interesse, le stesse precauzioni non sono state mantenute all’interno delle abitazioni», conclude Luca Pappalardo, ricercatore di Cnr-Isti. «Fra le mura domestiche poi non si è stati altrettanto attenti a ridurre i contatti sociali con persone non conviventi, e questo nonostante sia risaputo che i contatti in quel tipo di ambiente contribuiscano significativamente alla diffusione dei contagi».

 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino