La situazione in Africa è a macchia di leopardo, i dati arrivano incompleti e spesso non rispecchiano con precisione quanto accade. Boniface Hlabano, responsabile Programmi...
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In Sudafrica il virus si sta diffondendo ad un ritmo allarmante, con una media di 10.000 nuovi casi al giorno. Con 381.798 contagi e 5.368 decessi – circa la metà di quelli registrati nell’interno continente – il Sudafrica si conferma il Paese più colpito dell'Africa, nonché il quinto più colpito al mondo.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità dichiara che il numero di contagi in aumento in Sudafrica potrebbe essere un «precursore» della diffusione in altre parti del continente, «un avvertimento per ciò che accadrà», come affermato dal capo delle emergenze dell’Oms, Michael Ryan. «Il picco della pandemia», aggiunge, «è atteso nelle prossime settimane».
I tassi di trasmissione - afferma Amref - sono allarmanti e le preoccupazioni maggiori riguardano la capacità del sistema sanitario nazionale di resistere all'impatto provocato dalla crisi, soprattutto nelle aree rurali, in cui le risorse e le infrastrutture sono più fragili, paragonate a quelle dei centri urbani.
Le aree rurali sono le zone più a rischio. La povertà della maggior parte delle famiglie si traduce in una mancanza di materiale igienico sanitario, che comprende acqua pulita e sapone lavamani. In condizioni di normalità, l’igiene è carente, l'approvvigionamento di cibo difficile e il sistema sanitario debole. Inoltre, l'obbligo di restare a casa e il distanziamento sociale sono pratiche che difficilmente possono essere rispettate a pieno in condizioni simili.
«I bambini, in questo periodo, vengono spesso visti rovistare nella spazzatura, affamati, alla ricerca di cibo. Nessun bambino dovrebbe arrivare a tanto».
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Il Mattino