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È scontro tra Andrea Crisanti e l’Azienda ospedaliera. Il direttore della clinica universitaria di Microbiologia dell’ospedale di Padova, salito agli onori della cronaca per il suo ruolo cruciale durante la pandemia in Veneto, il 13 gennaio, come si vede dalla documentazione pubblicata sul sito della London Corporate (equiparabile all’italiana Camera di Commercio) è diventato direttore del consiglio di amministrazione di una start-up di ricerca sulla prevenzione del contagio da Covid, cui ha dato vita l’Imperial college di Londra, l’università in cui lo scienziato insegnava prima di approdare a Padova. Ruolo abbandonato il 21 febbraio per mantenere solo quello di membro del Cda. Qualche tempo dopo la nomina, Crisanti aveva chiesto l’autorizzazione al Bo e alla direzione della clinica ospedaliera, con cui l’università opera in regime di convenzione, per poter ricoprire il ruolo. Autorizzazione cui il direttore della clinica ospedaliera patavina, Giuseppe Dal Ben, ha opposto il diniego per ragioni di incompatibilità.
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L'attacco di Andrea Crisanti: «Intimidazione»
Per Crisanti si tratta «dell’ultimo episodio di una politica di intimidazione nei miei riguardi.
Perché il dg dell'azienda ospedaliera ha detto no?
Il dg dell’Azienda ospedaliera teme che la quantità di impegni possa influire negativamente sull’operato di Crisanti: «Non si può non sottolineare come sia davvero importante che la figura del direttore di Unità Operativa Complessa della Microbiologia possa assicurare l’obbligatoria presenza sul luogo di lavoro per garantire il regolare assolvimento dell’attività dell’Unità Operativa. Nel caso di specie il parere negativo depositato in commissione, ampiamente motivato, è stato supportato da un’analisi attenta delle presenze e dell’orario garantito dal professor Crisanti per assolvere ai delicati compiti sanitari e di coordinamento amministrativo e gestionale, evidenziando come ulteriori impegni potrebbero andare a scapito degli obblighi primari di cura e assistenza ed anche del dovuto obbligo direzione e di indirizzo della propria Unità». Ora la palla, però, passa alla commissione di valutazione composta da tre professori universitari che dovranno decidere se Crisanti, che di fatto ha già accettato il ruolo all’interno della start up, potrà continuare a mantenere l’incarico.
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