Crisi di governo, Nencini e Maraio (Psi): «No ai responsabili, ora un esecutivo di costruttori»

Crisi di governo, Nencini e Maraio (Psi): «No ai responsabili, ora un esecutivo di costruttori»
Sulla crisi di governo interviene il Psi, nelle figure del segretario Enzo Maraio e del senatore      Riccardo Nencini. ...

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Sulla crisi di governo interviene il Psi, nelle figure del segretario Enzo Maraio e del senatore      Riccardo Nencini.

«Non è questo il tempo per avventurarsi in una terra incognita. Non con una pandemia che ha mietuto 80.000 vite, non con il comparto produttivo alle corde, non con la disoccupazione che cresce, non con le scuole chiuse. Dal governo dell’emergenza bisogna passare rapidamente a una fase diversa, tale da assicurare agli italiani un futuro. Ce lo consentono i fondi del Recovery Fund e il vaccino. L’anno in corso sarà un anno decisivo, a condizione che venga affrontato con coraggio e visione lunga da un Governo autorevole» scrivono in una nota.


«I socialisti voteranno la prossima settimana lo scostamento di bilancio per consentire nuovi ristori ad ampi settori dell’economia falcidiati dalla pandemia. Ma è inutile nascondersi: la crisi di governo c’è e va affrontata con decisione e senza mettere tempo in mezzo. Sono queste le ore dei costruttori. La strada maestra è mettere al centro il Parlamento e salire al Quirinale utilizzando questa manciata di ore per verificare se esistano le condizioni per formare una maggioranza organica entro un quadro politico certo. Senza immaginare soluzioni di fortuna affidate a un drappello di singoli coinvolti uno a uno, senza farsi illusioni sul coinvolgimento della destra radicale, puntando con determinazione a ricomporre un quadro politico sfilacciato».


«Avessimo un centro destra a trazione berlusconiana, l’ideale sarebbe un esecutivo di rinascita da oggi a fine legislatura. Gettare le fondamenta della nuova Italia, come avvenne tra il 1944 e il 1947, per affidarsi poi alla sfida elettorale. Non è così, non con Salvini e Meloni che inneggiano a Trump e ritengono l’Europa un pericoloso accidente. Chi ha maggiori responsabilità è chiamato ad esercitarle fuoriuscendo dalla logica dei duellanti e tenendo fermo il richiamo del Presidente della Repubblica. 


Noi siamo tra i costruttori» concludono.


 

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Il Mattino