Il caso Croazia è sicuramente il caso dell'estate. Pochi contagi ufficiali dichiarati e la reputazione di nazione "sicura" che ha indotto molti giovani a...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Canada, casi di coronavirus nello strip-club: 500 persone in quarantena
Pochi contagi, dunque, ma il dato che non torna è proprio quello. Perchè Zagabria comunica dai 100 ai 200 nuovi positivi quitidiani (oggi 162) quando in tutta Europa è un boom di casi di ragazzi con il Covid-19 di rientro dalle spiagge adriatiche. Mezza Europa non dorme sonni tranquilli. Oggi il cancelliere austriaco Sebastian Kurz ha affermato che chi rientra dalla Croazia deve avere con sé un test per il coronavirus con risultato negativo. «C'è una massiccia introduzione del virus da quel Paese - ha aggiunto - Dobbiamo fare tutto il possibile per fermare la diffusione del virus senza un nuovo lockdown».
Salvini nel caseificio con la mascherina abbassata, i sindacati: «Pessimo esempio»
Croazia, l'ammissione del ministro
Il ministro della Sanità, Vili Beros, ha fatto delle ammissioni oggi a Rtl, lasciando intendere chiaramente il deficit di informazione delle ultime settimane. «Abbiamo accettato consapevolmente il rischio e deciso di far andare avanti la vita e il turismo.Coronavirus: Commissione Ue assicura distribuzione Remdesivir
La risposta dai dati sui flussi turistici
Gli ultimi dati ufficiali disponibili, quelli relativi alla prima settimana di agosto, sembrano fornire la risposta a tutti i quesiti. Sulla costa adriatica croata ha soggiornato quasi un milione di turisti, molti di più delle aspettative, e secondo alcune stime il settore, nonostante il coronavirus, potrebbe realizzare quest'anno un fatturato vicino al 70 per cento di quello del 2019. Lo ha reso noto l'Ente per il turismo croato (Htz). La maggior parte dei turisti stranieri ha scelto l'Istria e il nord Adriatico, mete facili da raggiungere in auto da Slovenia, Austria, Ungheria e dal nord Italia. I tedeschi, tradizionalmente al primo posto per numero di arrivi, erano 225 mila, ovvero il 6 per cento in più rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, seguiti dagli sloveni (+10%) e polacchi (+18%). A luglio il turismo croato ha registrato un forte calo del 40 per cento rispetto al luglio del 2019, ma sempre molto meno delle stime catastrofiche che parlavano di un flessione fino al 90 per cento. Pochi contagi locali e tanti turisti, il binomio apparentemente perfetto. Ma i dati in Europa dicono altro e non inducono all'ottimismo.Leggi l'articolo completo su
Il Mattino