La società Autostrade per l'Italia, che gestisce la tratta dove ieri a Genova è crollato il ponte Morandi provocando almeno 39 morti, finisce nel mirino del...
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Autostrade. «Autostrade per l'Italia si dichiara fiduciosa di poter dimostrare di aver sempre correttamente adempiuto ai propri obblighi di concessionario, nell'ambito del contraddittorio previsto dalle regole contrattuali che si svolgerà nei prossimi mesi», comunica la società in una nota. «È una fiducia che si fonda sulle attività di monitoraggio e manutenzione svolte sulla base dei migliori standard internazionali».
«Autostrade per l'Italia sta lavorando alacremente alla definizione del progetto di ricostruzione del viadotto, che completerebbe in cinque mesi dalla piena disponibilità delle aree», spiega ancora la società. «Autostrade per l'Italia si dichiara fiduciosa di poter dimostrare di aver sempre correttamente adempiuto ai propri obblighi di concessionario, nell'ambito del contraddittorio previsto dalle regole contrattuali che si svolgerà nei prossimi mesi». Lo si legge in una nota, che precisa: «È una fiducia che si fonda sulle attività di monitoraggio e manutenzione svolte sulla base dei migliori standard internazionali».
Il viadotto «era monitorato dalle strutture tecniche della Direzione di Tronco di Genova con cadenza trimestrale secondo le prescrizioni di legge e con verifiche aggiuntive realizzate mediante apparecchiature altamente specialistiche». È quanto specifica in una nota Autostrade per l'Italia, che fa capo ad Atlantia, società quotata in Borsa e controllata dalla famiglia Benetton. Nelle attività di monitoraggio sul viadotto Polcevera «le strutture tecniche preposte si sono avvalse, per valutare lo stato di manutenzione del viadotto e l'efficacia dei sistemi di controllo adottati, di società ed istituti leader al mondo in testing ed ispezioni sulla base delle migliori best practices internazionali», replica ancora la società. Gli esiti del monitoraggio svolto da «autorevoli soggetti esterni hanno sempre fornito alle strutture tecniche della società adeguate rassicurazioni sullo stato dell'infrastruttura».
I costi della revoca. L'eventuale revoca della concessione ad Autostrade comporterebbe un risarcimento alla società che, secondo stime di fonti finanziarie è intorno ai 15-20 miliardi. La convenzione prevede che il concessionario ha diritto ad «un indennizzo/risarcimento a carico del Concedente in ogni caso di recesso, revoca, risoluzione». L'indennizzo «sarà pari ad un importo corrispondente al valore attuale netto dei ricavi della gestione, prevedibile dalla data del provvedimento di recesso, revoca o risoluzione del rapporto, sino alla scadenza della concessione», nel 2038.
Di Maio. «I responsabili hanno un nome e un cognome e sono Autostrade per l'Italia. Dopo anni che si è detto che le cose dai privati sarebbero state gestite molto meglio, ci troviamo con uno dei più gradi concessionari europei che ci dice che quel ponte era in sicurezza. Queste sono scuse. Autostrade deve fare la manutenzione e non l'ha fatta. Prima di tutto si dimettano i vertici», dice il vicepremier Luigi Di Maio in un'intervista a Radio Radicale.
«È possibile, in caso di inadempienze, ritirare la concessione e far pagare multe fino a 150 milioni di euro. Autostrade non ha fatto la manutenzione» sul ponte Morandi: «Toninelli ha avviato le procedure» per il ritiro della concessione, continua il vicepremier. «Può gestire lo Stato. Ad Autostrade paghiamo i pedaggi più alti d'Europa e loro pagano tasse bassissime perché sono posseduti da una finanziaria Benetton in Lussemburgo», sottolinea il ministro.