Da Nizza a Londra, passando per Berlino: il terrore ora viaggia su quattro ruote

Il luogo dell'attentato
Dopo gli ordigni e la raffiche di mitra sulla folla, la nuova soglia del terrore arriva all'improvviso con i tir e le automobili lanciate a folle velocità su passanti e...

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Dopo gli ordigni e la raffiche di mitra sulla folla, la nuova soglia del terrore arriva all'improvviso con i tir e le automobili lanciate a folle velocità su passanti e turisti. Strategia a basso costo e ad altissima resa. Il marchio di fabbrica dell'Isis a Nizza dello scorso 14 luglio diventa un must per colpire nel resto d'Europa.


A Nizza morirono 86 persone (tra cui molti bambini), i feriti furono oltre 450, sei le vittime italiane. Niente che il Medioriente non abbia già sperimentato da decenni, visto che da quelle parti i morti innocenti alle fermate del bus si sono contati a decine. 

Ad un anno esatto dalla strage di Bruxelles, attorno a Westminster una vettura ha falciato uomini e donne che fino a pochi istanti prima sembravano felici: le loro fotocamere non scatteranno più istantanee di viaggio, i loro smartphone non manderanno più messaggini e post su Fb. 

Le modalità di morte si sono concretizzate proprio come ordinato dai vertici del Califfato messo alle strette in Iraq e Siria: Combattenti, andate via da qui e colpite in Europa. Da soli e con ogni mezzo. Appunto. I veicoli sono come i coltelli, estremamente facili da acquistare e sono tra i più letali metodi di attacco, i più efficaci per sterminare un grande numero di infedeli, si legge in uno dei vademecum del terrore islamico. Così ha fatto Anis Amri, l'attentatore tunisino che il 19 dicembre ha ucciso 12 persone, tra cui l'italiana Fabrizia Di Lorenzo, con un tir al mercatino di Natale a Berlino. 

E ora il supersorvegliato cuore di Londra. Con Roma in ansia per il supervertice europeo di sabato prossimo.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino