PARIGI - «Ognuno di noi ha una scelta. Io preferisco essere attore che spettatore»: parla così Damien, un ragazzo francese di appena 21 anni partito in Siria per combattere i...
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Ex-cameriere a Granville, Damien è giunto a Kobané, dove cinque mesi fa si è arruolato, insieme ad altri due connazionali, in un gruppo di miliziani turchi e curdi siriani che combatte contro i jihadisti. «Non potevo credere a tutto ciò' che vedevo e sentivo nei media. Cosi' ho fatto le cose da me, dopo aver letto un articolo di un americano partito in Siria per combattere l'Isis ho deciso di contattarlo su Facebook».
Di qui, il viaggio dalla Francia alla Turchia e poi oltre il confine siriano. Esattamente lo stesso itinerario degli aspiranti jihadisti dell'Isis, ma per motivi diametralmente opposti.
«Gli uomini dell'Isis - dice Damien, originario della Normandia - non sono esseri umani». Mentre quelli con passaporto transalpino guadagnano sempre più importanza nella gerarchia del Califfato. Tra Siria i Iraq, scrive oggi Le Figaro, i francesi che si sono arruolati con lo Stato islamico sono circa 491. Per lungo tempo hanno rivestito ruoli subalterni. Ma ggi partecipano sempre di più ai combattimenti e agli attentati. 133 sono stati uccisi. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino