La Santanchè: «Galan mi confessò in carcere di volersi uccidere»

Daniela Santanchè
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VENEZIA - «Non voglio entrare nel merito della scelta ma posso capire che Giancarlo Galan abbia voluto patteggiare. Qualche giorno fa sono andata a trovarlo in carcere e ho visto davanti a me un uomo finito, una persona che per un'ora mi ha soltanto parlato della fine della sua vita, di volersi uccidere, perchè non poteva resistere in quelle condizioni. La carcerazione preventiva è una pratica barbara, una tortura che esiste solo in Italia e che andrebbe abolita».



Lo ha detto la deputata di Fi, Daniela Santanchè, ospite de «L'Aria che tira» su La7.



«Non ne so nulla. Certo, Giancarlo Galan era in una situazione psicologica molto difficile ed era fortemente depresso, in carcere aveva avuto anche una visita psichiatrica, ma a me non ha mai detto nulla del genere». Così, l'avvocato Niccolò Ghedini che insieme al collega Antonio Franchini difende l'ex governatore del Veneto, Giancarlo Galan nell'inchiesta sul Mose di Venezia, commenta le dichiarazioni della collega di partito Daniela Santanchè.
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