Davide Astori, la perizia: «La morte non poteva essere evitata»

Davide Astori, la perizia: «La morte non poteva essere evitata»
La morte di Davide Astori, indimenticato capitano della Fiorentina scomparso il 4 marzo 2018 in hotel a Udine, non poteva essere evitata. È una delle conclusioni della...

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La morte di Davide Astori, indimenticato capitano della Fiorentina scomparso il 4 marzo 2018 in hotel a Udine, non poteva essere evitata. È una delle conclusioni della perizia disposta dal gup Angelo Antonio Pezzuti per fare luce sulle cause del decesso del calciatore.

 

 

Davide Astori, le indagini per omicidio colposo

Per la morte di Davide Astori è imputato, con il rito abbreviato, il professor Giorgio Galanti, accusato di omicidio colposo. La perizia disposta dal gup, che sarà discussa in aula il prossimo 4 febbraio, ha permesso di stabilire che il capitano della Fiorentina non fu sottoposto all'holter che era invece indicato dalle linee guida Cocis per l'idoneità sportiva, ma anche quest'esame probabilmente non avrebbe permesso di salvargli la vita.

 

Davide Astori, le cause della morte

La perizia confermerebbe le cause della morte individuate dal medico legale: il capitano della Fiorentina morì nel sonno per una aritmia ventricolare maligna, provocata dalla grave patologia cardiaca della quale soffriva e che non gli fu mai diagnosticata. I periti nella loro relazione avrebbero sostenuto che la notte in cui si sentì male, mentre dormiva, solo in una camera d'albergo, l'unica possibilità di salvarlo sarebbe stata quella che gli fosse stato installato in precedenza un defibrillatore. Eventualità quest'ultima impensabile in assenza di una diagnosi.

 

Davide Astori, la perizia: «La morte non poteva essere evitata»

Secondo i periti, anche se Davide Astori fosse stato sottoposto all'holter, sarebbe stata bassa la probabilità che questo esame potesse permettere di rilevare anomalie tali da imporre ulteriori approfondimenti. Per la morte di Astori il professor Giorgio Galanti, difeso dall'avvocato Sigfrido Fenyes, è a processo in qualità di direttore sanitario della medicina dello sport dell'Azienda ospedaliero universitaria di Careggi. Secondo i consulenti tecnici nominati dal pm, se Astori fosse stato sottoposto a esami più approfonditi, come avrebbero suggerito aritmie rilevate in controlli di routine, sarebbe stato possibile salvargli la vita.

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Il Mattino