«Caro Di Maio, vogliamo parlare con te del Decreto Dignità». Comincia così la lettera di Patrizia e Giancarlo, genitori di Giulia, 28enne precaria, al...
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Il decreto dignità, secondo i genitori di Giulia, non basta a scoraggiare le aziende dalle assunzioni a termine: «Non serve diminuire il numero dei rinnovi, portarli da 5 a 4, da 3 a 2 peggiorerà solo la situazione perché alla fine dei termini stabiliti per legge gli imprenditori licenzieranno il ragazzo in questione per prendere un altro, e così via», scrivono nella missiva. «Caro Di Maio – aggiungono – vogliamo pensare sempre e solo alle aziende? Se i nostri ragazzi non possono costruirsi una vita perché vivono nel precariato, non prendono una casa in affitto, non comprano case, non fanno figli, non comprano mobili, elettrodomestici, pannolini ecc… Insomma l’economia si ferma».
Patrizia e Giancarlo vorrebbero diventare nonni: Giulia ha l'età giusta per fare figli, spiegano, ma non se lo può permettere finché non avrà un contratto a tempo indeterminato. «Anche per pagare le pensioni di domani -spiegano - c’è bisogno che i ragazzi di oggi abbiano figli, e li faranno solo se hanno la sicurezza di uno stipendio a fine mese su cui contare».
Il Mattino