La madre di Desirée Mariottini non ha dubbi: «Mia figlia non faceva uso di droghe». Ma c’è un episodio avvenuto pochi giorni prima della tragica...
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Quel giorno Desirée avrebbe dovuto essere a scuola. «Quella mattina doveva essere a Latina, iscriversi al liceo Artistico - spiega la madre - e poi era bravissima a dipingere, aveva una buona mano, ha anche vinto un premio».
Barbara Mariottini torna poi a quella maledetta notte in cui Desirée è morta. E a quando ha rivisto la sua bambina, solo il giorno dopo, per il riconoscimento, a cui è andata insieme all’avvocato Masci. «Abbiamo visto solo il volto, pulito, sereno, sembrava stesse dormendo. Non aveva tumefazioni e, a quanto pare, nemmeno segni di violenza esterni sul corpo. Era vestita, aveva la borsa ma non il tablet e nemmeno il cellulare». La memoria della mamma va indietro agli ultimi mesi, in particolare all'ultimo periodo. Desirée era cambiata, non era più la stessa. Non era più puntuale come prima, non aveva voglia di studiare. Poi era arrivata la decisione di iscriversi all’Artistico, accolta con enorme sollievo da tutta la famiglia, visto che la scuola era iniziata da oltre un mese.
Il padre di Desirée, Gianluca Zuncheddu, ha un passato difficile, è stato arrestato per droga ed ora si trova ai domiciliari. Non si dà pace. Vive nel quartiere San Valentino a poca distanza dalle abitazioni dei Mariottini. La madre e i nonni di Desirée sono barricati in casa da due giorni, non credono alle cose che hanno letto sui giornali. «Non sappiamo niente - conferma l’avvocato - neppure se ci sia stata violenza. Ci dicono che Desirée è stata trovata vestita, non mancava nessun indumento, era rannicchiata su un materassino come se stesse dormendo. Mancavano solo tablet e cellulare. Aspettiamo che venga depositato il referto del medico legale, siamo convinti che la procura stia lavorando egregiamente e che ci saranno a breve delle novità».
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Il Mattino