Desirée Mariottini, il ghanese denuncia i genitori: «Se l'avessero tenuta in casa, sarebbe ancora viva»

Desirée Mariottini, il ghanese denuncia i genitori: «Se l'avessero tenuta in casa, sarebbe ancora viva»
Sembra incredibile, quasi uno scherzo, ma è tutto vero: Salia Yusif, il ghanese 33enne che è in carcere, accusato dello stupro di Desiree Mariottini, ha...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Sembra incredibile, quasi uno scherzo, ma è tutto vero: Salia Yusif, il ghanese 33enne che è in carcere, accusato dello stupro di Desiree Mariottini, ha denunciato i familiari della 16enne per abbandono di minore. Desiree, che abitava a Cisterna di Latina, fu trovata morta nella notte tra il 18 e il 19 ottobre dell'anno scorso, in uno stabile abbandonato nel quartiere San Lorenzo a Roma.


Leggi anche > Desireé, la perizia sul Dna incastra i tre aguzzini: "Droga e abusi sessuali"

Sono le parole che usa Yusif a mettere i brividi:
«Se la ragazza quel giorno fosse stata in casa con i famigliari, io Salia Yusif non sarei in carcere», ha detto. Parole messe nere su bianco, sottolinea il quotidiano Il Messaggero, nella sua denuncia contro i genitori di Desiree: un atto deposto durante l’incidente probatorio che ha il sapore dell’assurdo per i genitori della ragazza, già duramente provati dal peso di aver perso una figlia adolescente.
 
Desiree quel giorno restò per ore in balia dei suoi aguzzini - tra cui Salia Yusif - prima di morire, dopo essere stata violentata in gruppo. Ma la frase già citata non è l'unica: si parla di «un quadro familiare turbolento» e che nessuno sarebbe riuscito a «tenere Desiree lontano dai guai». La linea dell'avvocato Maria Antonietta Cestra, che difende il ghanese, si spinge fino alla presunta mancata cura dei problemi con le droghe: quella nottata, secondo i legali, avrebbe potuto evitarsi «esercitando le normali e consone funzioni genitoriali sulla minore, ossia – si legge ancora negli atti – semplicemente controllandone i movimenti».
 

Insieme a Yusif altri tre uomini sono accusati di abusi sessuali su minore e omicidio volontario aggravato, e sono Mamadou Gara detto Paco, Brian Minteh e Alinno Chima. La denuncia contro i genitori è stato un vero e proprio colpo di teatro durante l'incidente probatorio, scrive Il Messaggero: la giornata era iniziata con gli striscioni e i manifesti per Desiree fuori dal Tribunale di Roma. Secondo i pm la sedicenne fu uccisa «usandole violenza mediante costrizione delle braccia e delle gambe»: e le parole del ghanese, se ce ne fosse bisogno, spezzano il cuore della sua famiglia. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino