Caso Diciotti, minacce di morte al procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio

Caso Diciotti, minacce di morte al procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio
Minacce di morte al procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio. Una busta, contenente un grosso proiettile con scritte minacciose, apprende l'Adnkronos è stata...

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Minacce di morte al procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio. Una busta, contenente un grosso proiettile con scritte minacciose, apprende l'Adnkronos è stata recapitata oggi al magistrato che ha coordinato la prima fase dell'inchiesta sulla nave Diciotti che vede indagato il ministro dell'Interno Matteo Salvini per sequestro di persona aggravato. Sulle minacce di morte la procura dio Caltanisetta, competente per territorio, ha aperto un'inchiesta. Oggi pomeriggio si riunisce il comitato per l'ordine e la sicurezza di Agrigento presieduto dal prefetto Dario Caputo.


La Procura di Caltanissetta ha aperto un fascicolo sulle minacce di morte al Procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio, che oggi ha ricevuto una busta con un grosso proiettile nel suo ufficio. «Stiamo aspettando la trasmissione del fascicolo con la relazione - spiega all'Adnkronos il Procuratore di Caltanissetta Amedeo Bertone - Sono stato avvertito telefonicamente e attendo gli atti». La Procura di Caltanissetta è competente per territorio, dato che la minaccia riguarda un magistrato.ì di Agrigento.

Le minacce. «Zecca sei nel mirino...»: è una delle frasi, scritte con un pennarello nero, contenute nella lettera di minacce al Procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, contenente anche un proiettile militare. Sulla busta c'è un simbolo di Gladio, l'organizzazione paramilitare clandestina vicina ad ambienti dell'ultradestra. In Prefettura è stato convocato, dal prefetto Dario Caputo, un comitato per l'ordine e la sicurezza. «Zecca», si sottolinea in ambienti investigativi attivi nell'inchiesta, è il termine utilizzato dall'estrema destra contro i comunisti. Nella missiva contro il procuratore capo di Agrigento, peraltro, ci sarebbero parole e minacce definite «molto pesanti». La pista seguita sarebbe quella di un'organizzazione di estrema destra, come il simbolo Gladio sulla busta porta a ipotizzare.
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Il Mattino