OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
L’eredità. Gli scontri legali. Le polemiche perfino contro la più prestigiosa casa d’aste al mondo. È il caos in Argentina a sedici mesi e ventuno giorni dalla morte di Maradona. Tutti contro tutti, in attesa che il tribunale faccia luce sulla sua fine, sugli errori dei medici ma anche sull’atteggiamento dei familiari che rifiutarono il ricovero in clinica e dichiararono successivamente di non aver avuto accesso nell’appartamento dov’era ricoverato l’ex capitano del Napoli e della Seleccion argentina.
Quando morì Maradona, venne ipotizzato un tesoro di 100 milioni di dollari. L’amministratore Sebastian Baglietto, nominato dal giudice civile Luciana Tedesco Del Rivero, non è riuscito a venire a capo dei beni che erano in possesso di Diego. Vi sono state rogatorie all’estero per individuare eventuali conti bancari. Tutto inutile. Peraltro, ai cinque eredi (i figli Dalma, Gianinna, Jana, Diego Jr e il minore Diego Fernando) potrebbero aggiungersene due, dipenderà dall’esito delle istanze di presunta paternità avanzate da Magalì Gil ed Eugenia Laprovittola (è stato necessario rifare il test del Dna perché le provette erano difettose). Bloccato per ora il progetto di demolire un appartamento a Buenos Aires, dove vivevano i genitori di Diego, per vendere il terreno, dopo che l’asta per la casa è andata deserta (erano stati chiesti 900mila dollari).
I figli di Maradona hanno affilato le lame per affrontare in tribunale chi a metà agosto 2020 aveva sottoscritto con Diego i contratti per la cessione del marchio (Matias Morla) e dei diritti di immagine (Stefano Ceci).
Di pochi giorni fa l’ultima polemica, quella di Dalma Maradona con la prestigiosa casa d’aste Sotheby’s, che tra pochi giorni metterà in vendita al prezzo di 4 milioni di sterline (circa 5 milioni di euro) la maglie che il padre indossò nel secondo tempo della storica Inghilterra-Argentina ai Mondiali dell’86. Secondo la figlia, è la maglia del primo tempo e non del secondo, dunque non avrebbe un simile valore. Chi l’ha messa a disposizione di Sotheby’s, l’ex centrocampista inglese Hodge, sostiene il contrario e accurati sono stati gli accertamenti della società.
Leggi l'articolo completo suIl Mattino