Mamma ittiosauro di 139 milioni spunta con lo scioglimento di un ghiacciaio: il fossile di rettile incinta

L’hanno chiamata Fiona, ed è la mamma ittiosauro di 139 milioni di anni, un preistorico gigantesco rettile marino che al momento della morte era incinta di due...

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L’hanno chiamata Fiona, ed è la mamma ittiosauro di 139 milioni di anni, un preistorico gigantesco rettile marino che al momento della morte era incinta di due cuccioli. Lo spettacolo delle sue ossa fossilizzate, riportate alla luce in Cile, sotto il manto di un ghiacciaio in fase di scioglimento della Patagonia, è impressionante. Una lunghezza complessiva di oltre quattro metri. Secondo gli esperti paleontologi dell’Università di Manchester, che hanno partecipato alla spedizione, Fiona è l’unica femmina di ittiosauro incinta di età valanginiana-hauteriviana (tra 129 e 139 milioni di anni dal Cretaceo inferiore) registrata ed estratta sul pianeta Terra.

A proposito della scoperta, la dottoressa Judith Pardo-Pérez del Centro di ricerca antartico GAIA, UMAG, che ha guidato la spedizione, ha precisato: «L’esemplare ha quattro metri di lunghezza, è completo e con embrioni in gestazione. Ora lo scavo aiuterà a fornire informazioni sulla sua specie, sulla paleobiologia dello sviluppo embrionale e su una malattia che lo ha colpito durante la sua vita».

La spedizione

La notizia sta calamitando l’attenzione dei media internazionali. The Mirror ricostruisce tutta l’impresa degna di un film di avventura. La storia di Fiona, infatti, prende le mosse nel 2009, quando venne intercettato il suo corpo fossilizzato sotto il ghiaccio. E lì è rimasto incastonato per tutti questi anni fino allo scioglimento. Le informazioni sulla creatura preistorica non erano ancora chiare e nitide, i dati archeologico e paleontologici erano approssimativi. Fino all’impresa.

La spedizione è durata 31 giorni ed è stata guidata dal dottor Pardo-Pérez. I lavori sono stati condotti tra marzo e aprile scorsi. I resti intatti sono stati delicatamente raccolti utilizzando un elicottero. Tutto è stato possibile solo attraverso i finanziamenti forniti dall’Agenzia nazionale cilena per la ricerca e lo sviluppo (ANID). Come racconta The Mirror, raggiungere il fossile è stato estremamente difficile a causa di una serie di problemi complessi come le difficoltà di accamparsi, spostarsi nell’area rocciosa, affrontare la fauna selvatica come il puma e le condizioni meteorologiche estreme hanno reso questo viaggio una sfida difficile.

Ma la spedizione si è rivelata ancora più fruttuosa. Sorpresa nella sorpresa, insieme all’incredibile fossile, sono stati scoperti resti fossili di altri 23 nuovi esemplari di ittiosauro durante l’ultima campagna. «Questo rende il deposito di ittiosauro del Cretaceo inferiore più abbondante e meglio conservato al mondo», dice Pardo-Pérez. «Il fatto che questi incredibili ittiosauri siano così ben conservati in un ambiente estremo, rivelato da un ghiacciaio in ritirata, è diverso da qualsiasi altra parte del mondo». Per affrontare l’impresa è stato creato un team internazionale di esperti provenienti da Cile, Argentina, Germania e Regno Unito.

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Il Mattino