Disastro Concordia, Schettino pagherà 5.000 euro per l'isola deturpata

Disastro Concordia, Schettino pagherà 5.000 euro per l'isola deturpata
Oltre alla condanna a 16 anni per il disastro avvenuto, Francesco Schettino deve rispondere di un'altra condanna, dal valore quasi solo simbolico. La corte di Appello di...

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Oltre alla condanna a 16 anni per il disastro avvenuto, Francesco Schettino deve rispondere di un'altra condanna, dal valore quasi solo simbolico. La corte di Appello di Firenze ha confermato ieri la sentenza a 5.000 euro di ammenda per deturpamento di bellezze naturali inflitta in primo grado dal tribunale di Grosseto a Francesco Schettino, il comandante della Costa Concordia condannato in via definitiva, ora in carcere, per il naufragio del 13 gennaio 2012 al Giglio che costò la vita a 32 vittime. Lo riferisce l'Ente Nazionale Protezione Animali, parte civile nel processo. «Questa condanna - spiega l'avvocato Claudia Ricci - non può certo rendere giustizia dei gravissimi danni causati dal comandante Schettino con il naufragio della Concordia tuttavia è importante e significativo che il giudice abbia sanzionato l'illiceità della condotta dell'imputato dal punto di vista dei danni causati al paesaggio». 


Nella sentenza di oggi, la corte di appello di Firenze ha dichiarato prescritte due condanne che erano state inflitte in primo grado a Schettino dal tribunale di Grosseto: una era stata a 3 mesi di arresto per violazione di una normativa sulla sicurezza a bordo dei marittimi imbarcati sulla Costa Concordia. L'altra, alla pena di 15 giorni di arresto per non aver attuato con diligenza le procedure di emergenza emesse dall'armatore e previste dalle normative vigenti. Entrambe queste condanne sono adesso cancellate in quanto prescritte. Inoltre, Schettino e il responsabile civile Costa Crociere spa rimangono condannati in solido al risarcimento, da liquidarsi in sede civile, verso le parti civili ministero dell'Ambiente, Associazione nazionale Mutilati e invalidi del lavoro, Enpa, Legambiente. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino