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Fa una vita “da calciatore” Gigio Donnarumma a Parigi, ma non proprio come tutti. Intanto con Alessia hanno scelto di non andare a vivere come fa la stragrande maggioranza dei suoi colleghi nelle periferie chic di ville con piscina e comprensori blindati, ma hanno voluto viversi la capitale in centro, nell’avenue Montaigne, una delle più chic della città, tra gli Champs Elysées e la Senna. Al piano terra del palazzo ci sono le boutique di Armani, Cucinelli, Bottega Veneta. Ex enfant prodige, riservato, timido, Gigio Donnarumma è sbarcato due anni fa a Parigi a 22 anni con la sfida difficile di sostituire fra i pali un pilastro come Navas, fra l’altro punto di riferimento dello spogliatoio. È stato spesso criticato per cali di tensione ed errori di concentrazione, spesso dettati dalla voglia di strafare. Il momento peggiore fu agli ottavi di Champions l’anno scorso, quando un suo clamoroso black out consentì a Benzema di segnare il primo di tre gol che portarono all’ennesima eliminazione del Psg. Finì nel mirino dei media, ma l’atteggiamento sempre sincero con la curva gli ha garantito l’appoggio dei tifosi. Che oggi hanno espresso in coro sui social il sostegno a Gigio e Alessia dopo la notizia della grave aggressione subita.
INDIETRO NEL TEMPO
Stanno insieme da quando hanno 17 anni, entrambi nati e cresciuti a Castellammare di Stabia, lei (interior design, appassionata di moda e fumetti) poco esuberante sui social al contrario di altre colleghe, moglie o compagne di “footballurs”: l’account di Alessia è privato, è Gigio a dare più informazioni sulle loro avventure parigine.
A PASSEGGIO CON “COCO”
Passatempo privato e possibilmente in incognito: portare a spasso il cane Coco, «Di Parigi adoro i giardini, mi piace passarci del tempo, quando ho un pomeriggio libero, adoro le Tuileries», ha raccontato. Locali notturni e discoteche non fanno per la coppia. Anche in questo hanno ritmi e gusti un po’ più eccentrici rispetto alla media dei compagni di squadra: nonostante le prestazioni sportive non sempre incensate – soprattutto dai media francesi – è rimasto sempre concentrato sul lavoro e gli allenamenti. Poco dopo il suo arrivo a Parigi aveva raccontato di aver cominciato a seguire subito corsi on line di francese. A fargli da autista nella capitale francese, un suo cugino di Castellammare. Non si vergogna di fare il turista né di dire pubblicamente che il suo monumento preferito di Parigi è la Tour Eiffel. «Non mi stanca mai – ha raccontato un po’ di tempo fa – mi piace andare sulla terrazza del Trocadero dopo cena per guardarla illuminata». E in quel caso niente cucina italiana. Se si porta dietro la famiglia, davanti alla Tour è tradizione farsi una crepe.
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