I femminicidi? per il cardinale Sandoval «le donne se li vanno a cercare»

I femminicidi? per il cardinale Sandoval «le donne se li vanno a cercare»
Città del Vaticano - Mentre in Messico hanno manifestato in tutto il paese migliaia di donne per dire basta alle violenze che stanno toccando percentuali mai viste, il...

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Città del Vaticano - Mentre in Messico hanno manifestato in tutto il paese migliaia di donne per dire basta alle violenze che stanno toccando percentuali mai viste, il cardinale Juan Sandoval Iniguez ha sollevato una bufera mai vista per una dichiarazione nella quale spiega che se ci sono tante violenze sulle donne è perchè - sostanzialmente  - queste se le vanno a cercare. «L'imprudenza è molto spesso delle donne e da qui il problema dei femminicidi» ha detto il cardinale, 84 anni, in una intervista a Canal 44, affrontando la questione della radice culturale del machismo. A suo dire spetta soprattutto alle donne valutare se esiste o meno pericolo e in base a questo a non esporsi troppo, non accettare passaggi in auto o non dare confidenza. Insomma, la colpa è soprattutto loro. 


Una visione - quella del cardinale -  che probabilmente riflette anche la resistenza della Santa Sede a non firmare l'accordo di Istanbul, siglato nel 2011 e adottato dal Consiglio d'Europa. Un testo vincolante sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica.

Ad oggi la Convenzione, siglata da 44 Stati parte del Consiglio d’Europa e dall’Unione Europea (che l’ha firmata il 13 giugno 2017), è stata ratificata da 27 Stati (Albania, Andorra, Austria, Belgio, Bosnia e Erzegovina, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Georgia, Germania, Italia, Malta, Monaco, Montenegro, Olanda, Polonia, Portogallo, Romania, San Marino, Serbia, Slovenia, Spagna, Svezia, Turchia e Norvegia) ma non dalla Santa Sede che si è sempre rifiutata di aderire.
 
La Convenzione è il primo strumento internazionale giuridicamente vincolante volto a creare un quadro normativo completo a tutela delle donne contro qualsiasi forma di violenza. 
Particolarmente rilevante è il riconoscimento espresso della violenza contro le donne quale violazione dei diritti umani, oltre che come forma di discriminazione contro le donne (art. 3 della Convenzione).


La Convenzione stabilisce inoltre un chiaro legame tra l’obiettivo della parità tra i sessi e quello dell’eliminazione della violenza nei confronti delle donne.


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Il Mattino