In bici per contrastare il patriarcato e la sharia, la prima gara di ciclismo delle donne afghane

In bici per contrastare il patriarcato e la sharia, la prima gara di ciclismo delle donne afghane
In Afghanistan dove le donne non potevano nemmeno girare in bicicletta si è svolta una competizione ciclistica dove hanno partecipato una quarantina di cicliste. Si tratta...

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In Afghanistan dove le donne non potevano nemmeno girare in bicicletta si è svolta una competizione ciclistica dove hanno partecipato una quarantina di cicliste. Si tratta di un altro passo avanti nella lotta per i diritti delle donne afghane. Le  45 cicliste in gara hanno corso per 20 chilometri nella capitale, Kabul, partecipando ad una competizione organizzata dalla federazione ciclistica nazionale. Per l'Afghanistan un evento visto che in precedenza, per legge, le ragazze non potevano praticare sport in pubblico, tantomeno girare in bicicletta.

Naturalmente una rondine non fa primavera. Purtroppo le atlete sono ancora il bersaglio preferito di gruppi estremisti che non accettano l'emancipazione femminile in nome della cultura e della tradizione islamica più stretta.

La gara è stata promossa nel tentativo di incoraggiare le donne a praticare il ciclismo, e lo sport in generale, e di rafforzare l'unità nazionale. La gara ha visto protagoniste atlete di cinque province, Kabul, Ghazni, Daikundi, Bamyan, Faryab e Balkh. Sono partite dal complesso del comitato olimpico e hanno concluso il tour al lago Qargha. Yulduz Hashimi si è aggiudicata la vittoria mentre Zahra Rezayee e Raihana Mohammadi si sono piazzate rispettivamente al secondo e terzo posto.

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Il Mattino