Draghi al vertice Ue sul lavoro: «Giovani e donne pagano il prezzo più alto della pandemia»

Mario Draghi: «Giovani e donne pagano il prezzo più alto della pandemia. Risolvere carenze istituzionali e giuridiche»
«Sono i nostri giovani e le nostre donne a pagare il prezzo di questa tragedia». Le parole di Mario Draghi da Oporto, dove si trova per partecipare al Porto...

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«Sono i nostri giovani e le nostre donne a pagare il prezzo di questa tragedia». Le parole di Mario Draghi da Oporto, dove si trova per partecipare al Porto Social Summit, al Consiglio Europeo informale e alla videoconferenza del Vertice UE-India. Il premier poi prosegue: «Queste fratture hanno profonde radici storiche e culturali. Ma svelano anche evidenti carenze istituzionali e giuridiche». E ancora: «Lo shock provocato dal Covid-19 ha reso questi divari ancora più profondi. Cosi come durante la Grande Recessione e la crisi del debito sovrano in Europa».

 

 

Investimenti per il Sud - Il premier annuncia che 14 miliardi di euro del Pnrr, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, saranno destinati al Sud per migliorare autostrade, ferrovie e tutte le infrastrutture legate ai trasporti. «Oltre 14 miliardi di euro sono previsti per le infrastrutture di trasporto al Sud», annuncia il primo ministro da Oporto. E questo «per aumentare la produttività e l'accesso al mercato per imprese e lavoratori». Aggiunge poi che: «4,6 miliardi di euro sono destinati ad accrescere il numero di asili nido e di scuole materne, alleviando il carico delle madri lavoratrici. Sono previste anche misure di lotta alla povertà infantile. L'Italia sostiene il progetto di proposta della Commissione Ue di Garanzia europea per l'infanzia, nonché i principi contenuti nell'agenda relativi all'assistenza di lungo termine e alle pari opportunità di genere».

 

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Disuguaglianze europee - «Troppi Paesi dell'Ue hanno un mercato del lavoro a doppio binario, che avvantaggia i garantiti, in genere i lavoratori più anziani e maschi, a spese dei non garantiti, come donne e giovani – continua Draghi –. Mentre i cosiddetti garantiti sono meglio retribuiti e godono di una maggiore sicurezza del lavoro, i non garantiti soffrono una vita lavorativa precaria. Questo sistema è profondamente ingiusto e costituisce un ostacolo alla nostra capacità di crescere e di innovare». 

 

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Il sogno europeo - «Da tempo l'UE ha fatto del suo modello sociale un punto di orgoglio – ha proseguito Draghi –. Il sogno europeo è di garantire che nessuno venga lasciato indietro. Ma, già prima della pandemia, le nostre società e i nostri mercati del lavoro erano frammentati. Disuguaglianze generazionali, disuguaglianze di genere e disuguaglianze regionali». Poi il premier indica alcuni dati: «Nell'UE un giovane su sette non è occupato, né frequenta un corso di istruzione o di formazione. In Italia siamo vicini a uno su quattro. Il divario nel tasso di occupazione tra uomini e donne nell'UE si attesta a 11,3 punti percentuali. In Italia è quasi il doppio. Un terzo della popolazione italiana vive nelle regioni del Sud, ma la sua quota di occupazione totale è solo di un quarto. Questa non è l'Italia come dovrebbe essere, né l'Europa come dovrebbe essere».

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Il Mattino