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Il presidente degli USA Joe Biden si impegnerà a dimezzare le emissioni di gas serra degli Stati Uniti entro la fine del decennio. Oggi Biden sarà presente ad un vertice online con i leader mondiali, in concomitanza con l'Earth Day, in vista della Cop26 in Scozia prevista per novembre 2021.
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L'impegno pianificato da Biden rappresenta quasi il “raddoppio” dell'obiettivo degli accordi sul clima di Parigi del 2015, quando Barack Obama ha promesso di ridurre le emissioni dal 26 al 28 % rispetto ai livelli del 2005. Lo stesso accordo di Parigi, dal quale il presidente Donald Trump è uscito e Biden si è immediatamente riunito, è stato progettato con l'aspettativa che i paesi avrebbero ambito a obiettivi più impegnativi nel tempo per contrastare i cambiamenti climatici. Il piano per dimezzare le emissioni prevodono diversi steps: dalla decarbonizzazione del settore energetico fino all'eliminazione graduale di veicoli a benzina.
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Il nuovo piano infrastrutturale di Biden, che include un generoso sostegno per veicoli elettrici, progetti di energia rinnovabile e miglioramenti dell'efficienza energetica, potrebbe svolgere un ruolo chiave nell'aiutare il paese a rispettare l'impegno sul clima ma non è chiaro se il Congresso adotterà la proposta o se la ridimensionerà.
Nel frattempo il Dipartimento dell'Interno e l'Agenzia per la protezione ambientale stanno già gettando le basi per ridurre le emissioni di metano dalle trivellazioni di petrolio e gas naturale, in parte rilanciando gli standard dell'amministrazione Obama.
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Nel Vecchio Continente invece sono già stati fissati obiettivi di riduzione delle emissioni, martedì il Regno Unito ha annunciato un impegno a ridurre le proprie emissioni del 78% entro il 2035, rispetto ai livelli del 1990. Un obiettivo che porterebbe la nazione a «più di tre quarti del percorso verso il raggiungimento dello zero netto entro il 2050» secondo il governo britannico. Resta l'incognita su Cina, India e Russia che devono ancora precisare cosa intendono fare con le politiche climatiche. La Cina, paese che produce maggiori gas serra, ha dichiarato che raggiungerà il picco delle emissioni entro il 2030 e che ambisce all'obiettivo emissioni zero entro il 2060.
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Purtroppo il resto del mondo non è vicino a soddisfare l'obiettivo centrale di Parigi di limitare il riscaldamento della Terra a "ben al di sotto" di 2 gradi Celsius rispetto ai livelli preindustriali o idealmente, rimanendo più vicino a 1,5 gradi Celsius. Il mancato raggiungimento di tali obiettivi rischia di tradursi in effetti distruttivi, lo ha ribadito anche il Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres: «Siamo sull'orlo dell'abisso. Siamo fuori strada, questo deve essere l'anno dell'azione, l'anno della svolta».
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Il Mattino