Del gruppo dei tre ceceni che hanno aggredito e ucciso il 22enne fiorentino Niccolò Ciatti a Lloret de Mar, solo l'autore del calcio mortale al volto è rimasto...
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Le indagini dei Mossos d'Esquadra (la polizia catalana) si stanno soffermando sul passato di Bissoultanov. Si sospetta infatti che il 24enne facesse parte di un'organizzazione paramilitare attiva (forse l'esercito dell'Emirato caucasico) nella guerra civile in Cecenia e che fosse un oppositore del governo. Forse in seguito a ritorsioni, si sarebbe rifugiato in Francia. Certa, invece, la sua appartenenza all'Accademia Europea di Arti Marziali di Strasburgo: Bissoultanov, infatti, è un esperto di lotta libera e arti marziali miste.
Gli altri due ceceni, durante l'interrogatorio, hanno riferito che il 24enne avrebbe assunto alcol e droghe la sera del pestaggio mortale. Bissoultanov, di fronte alla polizia, è crollato in un pianto quando si è reso conto della gravità del fatto: «Non vorrei aver fatto una cosa così orribile». Successivamente ha implorato disperatamente di essere scarcerato: «I miei genitori sono malati, devo tornare a casa e occuparmi di loro». Una richiesta che non è stata accettata dal giudice di Girona: dopo la scarcerazione dei due amici ceceni, lasciare a piede libero anche l'assassino di Niccolò sarebbe stato decisamente troppo. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino