Ecuador, cosa sta succedendo? Gang si scusano con popolazione: «Colpa del presidente». Uccisi 5 terroristi

Daniel Noboa: «Usciremo vincitori da questo conflitto».

Ecuador, cosa sta succedendo? Gang si scusano con popolazione: «Colpa del presidente». Uccisi 5 terroristi
Un gruppo di criminali in Ecuador, presunti responsabili degli attacchi indiscriminati su tutto il territorio, ha chiesto scusa alla popolazione puntando il dito contro il...

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Un gruppo di criminali in Ecuador, presunti responsabili degli attacchi indiscriminati su tutto il territorio, ha chiesto scusa alla popolazione puntando il dito contro il presidente Daniel Noboa per le violenze che hanno provocato almeno 13 morti.

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In un video diffuso dal gruppo si vedono una ventina di loro in piedi, vestiti con magliette bianche e jeans, riuniti attorno a un loro compagno che, senza mostrare il volto, legge un comunicato. «Salutiamo l'intero Paese e ci scusiamo per i disordini, soprattutto a voi poveri, che siete i più colpiti», afferma l'uomo.

Nel messaggio viene attaccato il capo dello Stato, descritto come «un ragazzo ricco con il suo ego da supereroe», e si fa cenno a possibili negoziati con il governo su esempio della Colombia. «La Colombia ha accordi con gli Stati Uniti e ha fatto trattati di pace con le Farc, guerriglieri e paramilitari, mentre tu (Noboa, ndr) vuoi uccidere e far uccidere il popolo ecuadoriano per il tuo dannato ego». E poi: «Sai cos'è un accordo di pace? Serve a porre fine a uno scontro armato tra due nazioni o organizzazioni con l'obiettivo di una vita migliore».

Uccisi 5 terroristi

Le Forze armate ecuadoriane hanno ucciso cinque «terroristi», ne hanno arrestati 329 e hanno liberato 41 ostaggi: lo ha reso noto il capo del Comando congiunto, Jaime Vela. Si tratta del primo rapporto ufficiale sulle operazioni effettuate dopo l'ondata di violenze scatenata dalla criminalità organizzata in tutto il Paese.

Il messaggio del presidente

Il sostegno unanime del Parlamento di Quito alla legge di emergenza messa in atto dal governo per combattere la violenza in corso in Ecuador dimostra che «il Paese è unito». Ed è per questo che «usciremo vincitori da questo conflitto». Lo ha sostenuto il presidente dell' Ecuador Daniel Noboa in un videomessaggio di un minuto diffuso dopo che il Parlamento ha appoggiato all'unanimità il Decreto esecutivo 111 che riconosce un conflitto armato interno nel Paese e prevede l'intervento delle Forze armate per neutralizzare 22 gruppi terroristici. «Siamo convinti che usciremo vittoriosi da questo conflitto. Il sostegno dei cittadini e dei partiti politici è fondamentale per uscire dall'oscurità e avere giorni migliori per tutti. Cedere al male, mai; combattere instancabilmente, sempre. Viva l'Ecuador», ha detto il presidente in un breve messaggio trasmesso sui social network.

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Il Mattino