Egitto, arrestata una cantante: «Videoclip depravato». Ecco perché è finita in manette

Egitto, arrestata una cantante: "Videoclip depravato". Ecco perché è finita in manette Video
Un altro caso di cantante arrestata in Egitto per video musicale giudicati osceni in base alla morale islamica: dopo l'ormai celebre Shaimaa Ahmed, condannata a un anno di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Un altro caso di cantante arrestata in Egitto per video musicale giudicati osceni in base alla morale islamica: dopo l'ormai celebre Shaimaa Ahmed, condannata a un anno di reclusione il mese scorso, una clip in circolazione su Youtube ha causato ieri il fermo di un'altra artista quasi sconosciuta, Laila Amer.


La canzone incriminata, che viene accompagnata anche da brevi sequenze con una ballerina in maglietta e pantaloni attillati, si intitola «Bos omak»: letteralmente significa «Guarda tua madre», ma foneticamente può sembrare che dica «il c... di tua madre». L'accusa è di «attentato ai costumi, incitamento alla depravazione e insinuazioni sessuali», come scrive il sito Youm 7.

 


La denuncia alla Procura generale è stata sporta dal direttore di un Centro per gli studi politici del Cairo. Ancora più esplicito - per scollature, ammiccamenti e soprattutto primi piani su banane - era stato il video musicale che aveva portato alla condanna in primo grado a due anni di reclusione, poi ridotta a uno in appello, per Shaimaa. La cantante, fino al caso giudiziario, era poco nota.

Circa il 90% della popolazione dell'Egitto è di fede musulmana, prevalentemente sunnita. Il presidente Abdel Fattah Al Sisi ha impedito un'islamizzazione delle istituzioni tentata invano dai Fratelli musulmani nel loro anno al potere tra il 2012 e il '13. Come dimostrano i casi di arresti di omosessuali e le molti proibizioni imposte in vari settori, l'attenzione delle istituzioni sulla morale rimane però elevatissima.
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino