Elena Aubry, rivelazioni choc del necrofilo che rubò le sue ceneri: «Come una droga». A casa foto e cimeli di 375 ragazze morte e un diario dove annotava le profanazioni delle tombe

Elena Aubry
La 26enne romana Elena Aubry è morta il 7 maggio 2018 in via Ostiense, a causa dell'asfalto sconnesso. Si schiantò con la sua moto e non si potè fare...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

La 26enne romana Elena Aubry è morta il 7 maggio 2018 in via Ostiense, a causa dell'asfalto sconnesso. Si schiantò con la sua moto e non si potè fare nulla per salvarla. Il dolore di sua madre è stato poi ravvivato quest'anno, quando qualcuno decise di rubare le ceneri di Elena dal cimitero del Verano. Fortunatamente, vennero ritrovate e l'autore del furto arrestato, ma le rivelazioni scioccanti del necrofilo hanno scoperchiato una situazione ancora più macabra

 

 

«Per me è come una droga, non riesco a fermarmi: devo rubarle», ha confessato il 48enne accusato del furto delle ceneri di Elena Aubry. Dalle indagini, è emerso però un quadro ancora più agghiacciante. A casa dell'arrestato infatti gli investigatori hanno ritrovato un taccuino dove annotava le date tutte le tombe che aveva profanato, con le date di nascita e di morte delle sue vittime prescelte. Si tratta di 375 donne morte, alle quali ha sottratto foto e cimeli

Così, si è scoperto che le ceneri di Elena sono state trafugate il 4 marzo di quest'anno. Le accuse contro il 48enne sono gravi: violazione di sepolcro, vilipendio di tomba, sottrazione e occultamento di cadavere (per le ceneri di Aubry). Ha poi confessato: «Le immagini più belle le tenevo esposte, con le cornici. Per me erano sacre. Sceglievo giorni e orari e portavo, come escamotage, cibo per gatti tra le tombe»

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino