La Biblioteca centrale del Consiglio nazionale delle ricerche compie 90 anni. L’evento è stato festeggiato oggi alla presenza di Maria Elettra, figlia di Guglielmo...
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La figura del premio Nobel come modello per i giovani è stata rievocata anche dal presidente del Cnr. «Uomo dotato di grande curiosità – ha detto Inguscio – idee, intuito scientifico ma al tempo stesso senso pratico e spirito imprenditoriale. Marconi ha dimostrato al mondo del suo tempo e alle generazioni successive come non ci sia differenza tra la ricerca di base e quella applicativa e come ai ricercatori sia richiesta soprattutto immaginazione, fantasia, capacità di rischiare e mettersi in gioco, di avere dubbi positivi da cui poi possono scaturire scoperte affascinanti. Per questo dobbiamo investire specialmente sui giovani, che non hanno preconcetti e stratificazioni mentali e possono spaziare più liberamente nell’ignoto, sempre imparando dai progressi e lezioni del passato quali quelli, straordinari, di Marconi». Inguscio ha concluso: «Il Cnr è il degno erede del presidente che stiamo celebrando perché contribuisce a far avanzare una conoscenza senza barriere disciplinari o nazionali, per la salute delle persone e il bene della terra. Le difficoltà ci sono, oggi come ieri, lo stesso Marconi lamentava la scarsità di finanziamenti al governo dell’epoca ma dobbiamo batterci per far comprendere che i soldi dedicati alla ricerca sono investimenti e non spese. Per ogni euro che il Cnr riceve per la ricerca ne attrare 60 centesimi in più su base competitiva. Le nostre ricercatrici e ricercatori sono tra i più bravi al mondo e siamo, come Ente, al primo posto in Italia per numero di famiglie di brevetti e bandi vinti e finanziati dall’ERC-European Research Council, solo per citare alcuni risultati recenti».
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Il Mattino