Cresce ancora la Lega, che trascina il centrodestra facendo il pieno soprattutto nel nord-est, rallenta il Movimento 5 Stelle che perde i due Municipi della Capitale ieri al voto,...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
L' ANDAMENTO
L'affluenza è stata in calo - pur considerando che alle amministrative i votanti sono generalmente il 20 per cento in meno delle politiche - passando dal 66,40 per cento delle precedenti comunali al 60,05. In controtendenza la Sicilia, dove nei 138 Comuni interessati ha votato il 56,44 per cento degli aventi diritto: erano stati il 47,64 per cento nel 2013. Il ballottaggio nei comuni con più di 15 mila abitanti si svolgerà domenica 24 giugno. Quasi 7 milioni di italiani erano complessivamente chiamati alle urne per eleggere i sindaci di venti comuni capoluogo e di altri 741 città, oltre ai due Municipi di Roma, uno dei quali è stato conquistato dal centrosinistra al primo turno. A rilento gli scrutini in Sicilia.
LO SCONTRO
Ieri Matteo Salvini ha invitato i cittadini a votare il suo partito, la Lega, facendo scattare le accuse di silenzio elettorale violato con alcuni esponenti del Pd che hanno evocato persino una richiesta di dimissioni. Anche l'altro vicepremier, Luigi Di Maio, è apparso in tv per un'intervista alla trasmissione Mezz'ora in più. Salvini su Twitter ha augurato «buon voto a tutti i cittadini». «Se poi arriveranno tanti voti per la Lega - ha aggiunto - sarà un bel segnale politico a chi fa cortei al grido di Salvini assassino bruciando le nostre bandiere»; un riferimento a quanto accaduto a Milano, dove i centri sociali hanno bruciato un vessillo del Carroccio. La replica, puntuta, arriva dal Pd: «Trovo sinceramente vergognoso - ha detto Franco Mirabelli, vicecapogruppo Dem in Senato - che il ministro dell'Interno, che dovrebbe garantire l'imparziale e corretto svolgimento delle elezioni, continui a fare campagna elettorale». Criticata anche la decisione del ministro dell'Interno di non far approdare in Italia la nave Acquarius. Diversi esponenti Dem, a partire dal segretario Maurizio Martina, e di Leu (con Pietro Grasso, Laura Boldrini e Loredana De Petris) si sono schierati contro il Viminale.
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino