«Razzista!». «Intollerante!». Si consuma così, in queste ore, il dialogo elettorale tra i candidati alla Casa Bianca Hillary Clinton e Donald Trump...
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Intanto emergono accuse imbarazzanti contro il nuovo responsabile della campagna di Trump, Stephen Bannon: la sua moglie di 20 anni fa lo accusò di averla aggredita e picchiata. Sporse denuncia alla polizia, ma non si presentò in tribunale facendo così cadere nel vuoto l'accusa.
Oggi, la molla scatta con Hillary Clinton che non manca di segnalare la presenza del britannico Nigel Farage - il 'padrè della Brexit - sul palco accanto a Donald Trump in un comizio a Jackson in Mississippi indicandola come il segnale di una deriva a destra del candidato repubblicano. «Uno dei più illustri leader britannici di destra, un uomo di nome Nigel Farage, che ha alimentato i sentimenti anti-immigrati per vincere il referendum perché la Gran Bretagna abbandonasse l'Europa, ha fatto campagna con Donald Trump in Mississippi», ha detto. Ma solo dopo aver affermato che Donald Trump con la sua campagna sta rendendo 'mainstream' gruppi di estrema destra - con riferimento al consenso per il tycoon manifestato da individui legati a gruppi suprematisti e con connessioni al Ku Kux Klan - e incalzando poi, Donald Trump «è un uomo che ha una lunga storia di discriminazione razziale... non deve guidare il nostro governo o comandare i nostri militari».
Il tycoon che aspira alla Casa Bianca non è stato da meno e, nel ripetere la lista di accuse verso la rivale che ha più volte apostrofato anche come «corrotta», ha affermato che la ex segretario di Stato è «intollerante», in particolare nei confronti della comunità afroamericana che il miliardario ha preso a corteggiare con maggior vigore negli ultimi giorni, pur suscitando critiche quando nel chiedere il voto dei neri americani ha sottolineato la condizione svantaggiata dal punto di vista economico e sociale in cui vive parte di quella comunità e ha esortato: «Cosa avete da perdere?». Sono toni e temi che preoccupano diversi repubblicani, alcuni dei quali cominciano a schierarsi apertamente con Hillary Clinton. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino