Elia Baby, trapper romano condannato a 10 anni: coltellate durante una rissa. La vittima in aula sulla sedia a rotelle

«Tentato omicidio». Il pm aveva chiesto 8 anni, ma il giudice ha aumentato la pena

Coltellate durante la rissa, 10 anni al trapper romano Elia Baby. La vittima in aula sulla sedia a rotelle
Il pubblico ministero aveva chiesto per lui otto anni di carcere. Ma il giudice ha voluto rincarare la dose e lo ha condannato a dieci anni. Elia Di Genova, il trapper romano di...

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Il pubblico ministero aveva chiesto per lui otto anni di carcere. Ma il giudice ha voluto rincarare la dose e lo ha condannato a dieci anni. Elia Di Genova, il trapper romano di 26 anni conosciuto come Elia17Baby, paga così l’accusa di aver accoltellato alle spalle il sassarese Fabio Piu, 35 anni, nella notte dello scorso 14 agosto sulla spiaggia di Marinella, a Olbia. 

La grave aggressione ora costringe Piu a vivere su una sedia a rotelle. La pronuncia del tribunale di Tempio Pausania (erano presenti tutti e due in Aula, sia l’aggredito, sia l’aggressore) sarà per gli avvocati del trapper solo una tappa dell’iter giudiziario: sono pronti, infatti, a presentare ricorso. Esulta invece l’avvocato di parte civile Jacopo Merlini: «La sentenza ha recepito tutto quello che dal punto di vista accusatorio avevamo espresso. Anzi si è andati anche oltre la richiesta avanzata dal pubblico ministero». «Per il mio assistito - chiarisce il legale - non è stato facile ripercorrere tutte le tappe del suo calvario che lo accompagnerà per tutta la vita». 

Dal giorno della pugnalata alla schiena, Piu non cammina più autonomamente e sta affrontando una lunga terapia di riabilitazione. I medici che lo hanno in cura non escludono però che la funzionalità di uno dei due arti inferiori resti compromessa per sempre, costringendo il giovane a passare il resto della sua vita in sedia a rotelle. Una situazione complessa, dunque, derivata dall’aggressione meno di un anno fa.

LA REPLICA

«Ce l’aspettavamo, questa sentenza vuole essere un monito per l’estate che sta arrivando», dicono i legali del trapper romano, Pietro e Gian Maria Nicotera. «La sentenza verrà appellata di sicuro - annunciano - Il giudice non ha tenuto conto di nessuno degli elementi emersi: c’erano contraddizioni tra i teste che lo accusavano e abbiamo chiesto che venissero ascoltate persone che sarebbe stato utile sentire. Ma, nonostante i carabinieri avessero i loro riferimenti, non sono state coinvolte». La notte del 14 agosto il romano Elia Di Genova avrebbe accoltellato alle spalle il sassarese. Il reato che gli è stato contestato è quello di tentato omicidio. È rimasto in carcere fino al 17 maggio, quando poi è tornato a Roma agli arresti domiciliari. Dopo un lungo e difficile percorso di recupero Piu è riuscito a mettersi in piedi, ma ha ancora problemi fisici. Ieri a Tempio Pausania era presente in Aula, in sedia a rotelle, e ha incontrato Di Genova. «Quando si sono incrociati Piu lo ha minacciato, dicendo che sarebbe andato a cercarlo a Roma - dicono gli avvocati del rapper romano - Di Genova non ha replicato, è rimasto in silenzio».

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I PRECEDENTI

L’8 aprile 2017 un altro episodio coinvolge Elia Di Genova. Insieme a un altro imputato, Gabriele Monteleone, di 26 anni, va all’Art Cafè, un locale vicino Villa Borghese. Lì trovano un’altra comitiva, con Filippo Fratini, di 27 anni. Ha una gamba ingessata, ma Filippo sceglie di ballare con un gruppetto di ragazze intorno alle 4 del mattino. A quel punto, secondo quanto si legge nella querela sporta dalla vittima, «per motivi di gelosia» Elia e Gabriele avrebbero minacciato il ragazzo. Dai pugni sarebbero passati ai calci sulle stampelle di Filippo. E poi a una bottigliata. Nel 2021 Di Genova fu cacciato dallo Snodo Mandrione perché, stando ai gestori del locale, avrebbe tirato un posacenere contro un gruppo di ragazzi. Così con altri amici andò in un nuovo locale, all’Aster Club di Villa Borghese. E qui, avrebbe partecipato a una rissa con un gruppo di spagnoli esperti di arti marziali. Di Genova a marzo 2021 era stato arrestato per spaccio: in casa sua erano stati trovate armi e 1.500 dosi di droga.

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Il Mattino