"La persona che avremmo dovuto accompagnare per consentirle di ottenere l'eutanasia ci ha ripensato. Quella persona, gravemente malata, ha potuto consultarsi con medici...
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A inizio giugno l'associazione aveva preannunciato l'accompagnamento in Svizzera di una persona malata, nel pieno delle proprie facoltà mentali ma gravemente invalidata, per esercitare la propria libertà di scelta e interrompere la fase terminale della propria malattia. "Il fatto che la persona abbia cambiato idea è la conferma di ciò che sosteniamo con laproposta di legge per l'eutanasia legale, depositata alla Camera nel 2013 e mai discussa", sottolinea l'associazione Coscioni.
"Lasciare la piena libertà di autodeterminazione alla persona malata - continua la nota - dandole la possibilità di inserirsi in un percorso fatto di medici e psicologi per richiedere il trattamento eutanasico, può essere un valido deterrente a quella che avrebbe potuto diventare un'eutanasia clandestina, cioè un suicidio privato in casa".
In Italia, secondo i dati Istat dallo stesso istituto definiti sottostimati, nel solo 2010, il movente delle malattie fisiche e psichiche si attesta come la causa principale dei 3.048 suicidi con una percentuale del 46%. "A questo fenomeno sociale - sottolinea l'associazione - il Parlamento italiano non sta dando risposte da troppo tempo".
Se l'Italia segna il passo, in Francia il tema dell'eutanasia è entrato nell'agenda politica. Si è infatti registrato il primo via libera alla "sedazione terminale" per pazienti che non hanno più speranze di sopravvivere e sono affetti da sofferenza senza possibilità di sollievo.
Nei mesi scorsi l'associazione aveva spiegato che avrebbe fornito informazioni, e in alcuni casi anche assistenza logistica e finanziaria, alle persone che vogliono ottenere l'eutanasia. "Da allora riceviamo quotidianamente richieste di informazioni e di aiuto", aggiungono i promotori di www.SosEutanasia.it.
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Il Mattino