Avrebbe cambiato una decina di covi nel corso della sua latitanza, durata quattro mesi, Cristoforo Aghilar, il 37enne evaso con altri 71 dal carcere di Foggia 9 marzo e catturato...
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Di scarsa collaborazione della popolazione locale e di mancanza di segnalazioni, anche anonime, ha parlato invece il comandante provinciale dell'Arma, il colonnello Nicola Lorenzon. «Forse per la sua alta capacità di mimetizzarsi o forse per la pericolosità del soggetto - ha detto - ma non abbiamo ricevuto grande collaborazioni da parte del territorio».
C'erano anche delle lettere scritte di proprio pugno e pronte per essere spedite, altre invece ricevute, nel casolare abbandonato a Minervino Murge (Bat) dove la scorsa notte i Carabinieri hanno catturato Cristoforo Aghilar, evaso insieme ad altri 71 detenuti dal carcere di Foggia il 9 marzo scorso. Ora le indagini dei Carabinieri si starebbero concentrando sulla presenza di eventuali fiancheggiatori che possano aver favorito la latitanza dell'uomo.
«Quando c'è una latitanza così lunga - ha detto il procuratore capo di Foggia Ludovico Vaccaro nel corso della conferenza stampa - ci portano a ritenere che il soggetto ha fatto vari spostamenti ed è quindi inevitabile pensare che ci siamo stati degli aiuti». Nel corso delle ricerche sono state effettuate decine di perquisizioni tra i comuni foggiani di Orta Nova, Ordona, Stornara, Stornarella ed Ascoli Satriano. Gli inquirenti hanno raccolto anche elementi investigativi circa la volontà da parte di Aghilar di espatriare. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino