Stragi di Capaci e via D'Amelio, Mattarella: sacrificio di Falcone e Borsellino motore di una riscossa di civiltà

Stragi di Capaci e via D'Amelio, Mattarella: sacrificio di Falcone e Borsellino motore di una riscossa di civiltà
«Il loro sacrificio è divenuto motore di una riscossa di civiltà, che ha dato forza allo Stato nell'azione di contrasto e ha reso ancor più esigente...

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«Il loro sacrificio è divenuto motore di una riscossa di civiltà, che ha dato forza allo Stato nell'azione di contrasto e ha reso ancor più esigente il dovere dei cittadini e delle comunità di fare la propria parte per prosciugare i bacini in cui vivono le mafie». Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella a 27 anni dalle stragi di via D'Amelio e Capaci, in cui furono uccisi i magistrati Borsellino e Falcone, affermando che la «riscossa ha già prodotto risultati importanti. Ma deve proseguire. Fino alla sconfitta definitiva della mafia».


A 27 anni dalle stragi di Capaci e di via D'Amelio, «legate dalla medesima, orrenda strategia criminale, la Repubblica si inchina nel ricordo delle vittime e si stringe ai familiari», ha detto Mattarella ringraziando «quanti da una ferita così profonda hanno tratto ragione di un maggior impegno civico per combattere la mafia, le sue connivenze, ma anche la rassegnazione e l'indifferenza che le sono complici». 

«I nomi di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Francesca Morvillo, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, Vito Schifani, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi, Claudio Traina sono indimenticabili. Nella loro disumanità gli assassini li hanno colpiti anche come simboli - a loro avversi - delle istituzioni democratiche e della legalità». 
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Il Mattino