Ucraina, l'europarlamentare Pedicini scrive un brano contro «i fabbricanti di morte»

L’europarlamentare Greens/EFA lancia il video musicale da lui scritto e interpretato: «In parole e musica dico basta a chi continua ad alimentare le guerre con armi sempre più letali»

Piernicola Pedicini
«Una guerra non ha né vincitori né vinti, ma solo vittime: uomini morti al fronte, innocenti assassinati, donne stuprate, bambini orfani, famiglie costrette a...

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«Una guerra non ha né vincitori né vinti, ma solo vittime: uomini morti al fronte, innocenti assassinati, donne stuprate, bambini orfani, famiglie costrette a fuggire lasciandosi alle spalle macerie e devastazioni, con testimonianze di storia, arte e architettura cancellate per sempre. E miseria, carestia, economie stravolte, dove a guadagnarci saranno i soliti speculatori, con la complicità di chi sbandiera propositi di pace, ma che sotto banco alimenta i conflitti. Una guerra che non finirà finché un’Europa, mai così tragicamente compatta nella sua storia, invece di farsi mediatrice di pace, continuerà a rendersi complice di morte e distruzione, inviando armi sempre più potenti, sempre più letali». Lo dichiara Piernicola Pedicini, europarlamentare del Gruppo Greens/EFA, nel presentare il video musicale dal titolo “Famme Restà”. Il brano è stato scritto, arrangiato e interpretato da Pedicini, che ha concepito il video, realizzato da Vincenzo Greco.

“Con questo brano - prosegue Pedicini - ho voluto raccontare la guerra dagli occhi di chi la patisce, unendo la mia voce a quelle, ad oggi inascoltate, di chi invoca il cessate il fuoco e lo stop alla corsa agli armamenti. Ho voluto accendere i riflettori sull’altra faccia della guerra, quella di chi è costretto a partire senza la certezza di un ritorno, mentre tutta Europa guarda dall’altra parte. Un’Europa preoccupata a far ingrassare l’industria della guerra, col risultato di impoverire interi territori, a cominciare dal Mezzogiorno d’Italia, con la politica, rivelatasi fallimentare, delle sanzioni. Famme Restà - spiega ancora l’europarlamentare - è un inno alla riflessione, un contributo agli appelli inascoltati, alle parole che non hanno fatto breccia di Papa Francesco, alle manifestazioni e alle marce pacifiste».

«Dal primo giorno del conflitto in Ucraina - ricorda - sono stato l’unico europarlamentare italiano ad alzare la voce e a votare con coerenza contro la politica bellicista. Ora voglio denunciare tutto questo con la musica, come faccio da anni denunciando in tutto il Sud Italia le ingiustizie subite dai popoli del Mezzogiorno».

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Il Mattino