MILANO L’amore per Napoli, l’adolescenza in Toscana, la passione per il teatro di Eduardo De Filippo. Ma anche la preoccupazione per il serpeggiare di razzismo e...
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NO AI NAZIONALISMI
Dopo l’incidente diplomatico tra Parigi e Roma, culminato con il richiamo dell’ambasciatore francese, Macron imbocca la strada del dialogo. E in un’intervista a “Che tempo che fa” - «Mi sono pagato da solo il biglietto di andata e ritorno per Parigi e dunque nessun costo per la Rai», chiude la polemica il conduttore Fabio Fazio - lancia segnali distensivi all’Italia, pur rimarcando la distanza con le posizioni del governo Lega–M5s. Si propone come volto affidabile e tollerante di un’Europa unita negli stessi obiettivi, dice apertamente che i nazionalisti sono i suoi nemici: «Serve un’Europa forte, che riconosca le richieste d’identità dei popoli; serve ricostruire un’Europa che sia sovrana, più unita. Alcuni difendono il nazionalismo, ma io combatterò sempre contro queste persone, che ci riporterebbero indietro di anni. Un’Europa sovrana è un’Europa unita su difesa, politica, clima, alimentazione, sul digitale. Che sia uno spazio credibile di fronte alla forza di Usa e Cina». E invece i cantieri aperti dell’alta velocità sono il contrario di questa auspicata coesione: «Sono stati fatti molti lavori, numerose analisi. È molto importante per le regioni transfrontaliere, è stata la scelta dei nostri predecessori e noi l’abbiamo confermata», afferma Macron. «Credo che oggi le tecnologie verso cui andiamo, di mobilità più sostenibile, le innovazioni in campo permettano malgrado tutto di riconciliare la modernità e l’ecologia. So che ci sono molte sensibilità su questo argomento, ma credo che le risolveremo attraverso consultazioni e concertazione». E questo è solo uno dei diversi dossier economici aperti con il nostro Paese, complicati dopo lo strappo del 5 febbraio quando il vicepremier Luigi Di Maio ha incontrato i leader dei gilet gialli, movimento che contesta le politiche del presidente. Macron vuole superare la crisi: «C’è stato un malinteso, ci sono state alcune affermazioni eccessive, ma queste peripezie non sono gravi, bisogna andare oltre. È questo di cui ho parlato con il presidente Mattarella, e dunque l’ho invitato in Francia». Il prossimo 2 maggio saranno insieme, «per il cinquecentesimo anniversario della morte di Leonardo». Questo incontro, secondo Macron, «ci porterà al di là delle incomprensioni che a volte accadono nella vita politica o economica e che per me sono secondari. Bisogna certo sistemarli, metterli a posto ma non devono farci dimenticare che non c’è un’avventura europea se non c’è un’intesa fra i nostri due Paesi».
SCARSA SOLIDARIETA’
I rapporti tra Roma e Parigi si sono fatti sempre più tesi a causa dell’immigrazione, con Salvini che ha accusato Macron di scarso sostegno nei confronti dell’Italia e l’Eliseo che replicava con i numeri dei richiedenti asilo accolti.
Il Mattino