«La Federico II come Bologna, sulla ricerca siamo leader»

«La Federico II come Bologna, sulla ricerca siamo leader»
Il 5 giugno 1224 nasceva l'Università degli Studi di Napoli Federico II. Oggi è il suo 798esimo anniversario ma essendo domenica i festeggiamenti sono stati...

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Il 5 giugno 1224 nasceva l'Università degli Studi di Napoli Federico II. Oggi è il suo 798esimo anniversario ma essendo domenica i festeggiamenti sono stati spostati al 9 e 10 giugno. Due giorni di eventi all'insegna dei valori descritti nell'atto fondativo, per offrire «un messaggio di pace, interculturale e di attualità» come sottolineato dal rettore Matteo Lorito.

Rettore, come sarà questo 798esimo compleanno dell'Università Federico II?
«Un'edizione che racchiude i nostri profondi e radicati valori storici ma con caratteristiche nuove rispetto al passato. Abbiamo voluto anticipare i temi più importanti che poi tratteremo in maniera sempre più approfondita nel nostro percorso verso gli 800 anni. Il programma prevede una serie di eventi anche simbolici, il primo dei quali è la centralità dello studente. Sia giovedì che venerdì infatti ci sono tantissime manifestazioni che vedono il coinvolgimento degli studenti anche in un contesto identitario per noi federiciani come le incursioni teatrali sullo Scalone della Minerva, il contest fotografico e il concerto nel cortile delle Statue. Il punto di inizio però sono le nostre radici: nel cortile della sede centrale, dove emergono le mura greche. Partiamo da un luogo che rappresenta la nostra storia e poi ci porteremo negli altri due luoghi. Altro simbolo per noi molto importante è il rapporto con il Sistema universitario nazionale, proprio alla luce dell'esperienza del Pnrr in cui la Federico II sta avendo un ruolo importante. Per la prima volta un ministro dell'Università, Maria Cristina Messa, partecipa al compleanno federiciano, e noi rafforziamo questa intesa per ribadire il ruolo nazionale dell'ateneo federiciano con la presenza di due laureati illustri, il ministro Lamorgese e l'ex ministro Costa. Poi c'è il nostro rapporto rinnovato e di nuovo patto con la città: in accordo con il sindaco Manfredi abbiamo deciso di svolgere il nostro consueto concerto gratuito conclusivo in piazza Municipio - quest'anno con l'Orchestra di Piazza Vittorio - per mostrare un rapporto ancora più profondo e fattivo con l'amministrazione comunale. Per la prima volta, infine, ristampiamo la versione rinnovata del nostro atto fondativo ossia la lettera che Federico II di Svevia dettò a Siracusa affinché la comunità federiciana possa riappropriarsi di quel testo e riconoscere nel documento la propria identità».

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Intanto si continua a lavorare agli eventi per gli 800 anni, che avrà forse nell'internazionalizzazione il suo momento più importante.
«L'obiettivo più ambizioso della prima Università laica del mondo e tra le più antiche di Europa è proprio quello di guardare al futuro attraverso l'internazionalizzazione. Apriremo per gli 800 anni una sede a New York, condivisa da altre due eccellenze italiane cioè La Sapienza di Roma e Alma Mater Studiorium di Bologna, per presentare quanto di meglio possiamo offrire con i nostri master professionalizzanti agli studenti stranieri. Grazie a questo luogo avremo maggiori connessioni con le prestigiose Università statunitensi».

Questo perché nelle classifiche internazionali la Federico II sta scalando posizioni?
«La performance comparativa dell'ateneo, a giudicare dai dati che ho ricevuto e di cui parlerò ampiamente alle celebrazioni di venerdì prossimo, è migliorata. Dal punto di vista scientifico, quindi per i parametri delle classifiche internazionali, siamo in aumento. E siamo migliorati anche da un punto di vista della valutazione della nostra attività di ricerca, contestualizzata dalla produttività scientifica, che insieme alla qualità del nostro reclutamento ci ha portato per la prima volta a ottenere delle risorse aggiuntive, con un'attribuzione uguale e finalmente non inferiore a Bologna, che ha sempre rappresentato il nostro punto di riferimento. Quindi siamo secondi in Italia pari merito con Alma Mater Studiorum, dietro a La Sapienza che ha numero di docenti e studenti superiore».

C'è poi la sfida Scampia.


«Dopo San Giovanni, Scampia è la nostra sfida più grande. Noi siamo pronti da mesi, aspettiamo solo che i luoghi ci vengano consegnati: abbiamo già acquistato beni mobili, ci siamo anche offerti di fare noi i collaudi per snellire i tempi, abbiamo pianificato l'organizzazione della didattica che a tutti i costi vogliamo iniziare a settembre. Qui ci saranno tutti i corsi delle professioni sanitarie, circa dieci tra triennali, magistrali e perfezionamento. Poi avviata la didattica passeremo agli ambulatori per i residenti. Spero che entro l'estate potremo inaugurare formalmente il campus e iniziare questo nuovo percorso della Federico II e di tutta la città». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino