La percentuale di concepimento spontaneo della donna cala progressivamente a partire dal 35esimo anno di età assumendo percentuali di successo, dopo i 42 anni, inferiori al...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Età della donna, riserva follicolare misurata con l’ormone antimulleriano, la storia clinica relativa ai fallimenti di precedenti procedure di procreazione mediamente assistita, la presenza anche di patologie neoplastiche e degenerative, gli elementi salienti di cui tenere conto.
«Su quest’ultimo fronte - avverte Alviggi - la Regione Campania è all’avanguardia avendo disposto per decreto commissariale la gratuità delle delle tecniche di preservazione della fertilità in caso di patologie oncologiche o cronico degenerative, compreso la Sla, ponendo la Campania all’avanguardia in un settore che tocca la carne viva delle persone e delle famiglie nell'ambito della rete regionale per l’oncorfetilità, una delle prime realtà in Italia in questo settore». A Napoli anche Claus Andersen ricercatore danese che ha ottenuto più gravidanze al mondo con il congelamento del tessuto ovarico che è la tecnica principale eseguita nelle donne che devono intraprendere una cura oncologica e vogliono preservare la fertilità. La Federico II è l'unico centro certificato in Campania per il congelamento del tessuto ovarico. «È ormai noto che in Italia c’è un fortissimo crollo della natalità dovuto soprattutto a fenomeni socioculturali, per questo si rende necessario individuare strategie di prevenzione e tecniche di trattamento per le donne a bassa prognosi, cioè con ridotta fertilità e scarse probabilità di successo con le tecniche di fecondazione assistita - conclude Alviggi - tra queste, in particolare, le pazienti in età riproduttiva avanzata e quelle affette da malattie oncologiche e/o cronico degenerative assumono un ruolo preponderante, rappresentando una sfida importante sia per gli operatori del settore che per le istituzioni. L’Università Federico II di Napoli ha proposto alla comunità internazionale dei criteri per la classificazione ed il trattamento di pazienti a bassa prognosi (classificazione Poseidon), oggi riferimento a livello internazionale contemperando anche i casi di patologie neoplastiche nell’ambito della rete di onco-fertilità».
La Regione Campania si distingue per lo sviluppo di una rete di onco-fertilità che, grazie al fondamentale contributo del Prof. Giuseppe de Placido e del Prof. Fulvio Zullo, Presidenti Onorari dell’evento, rappresenta oggi un modello virtuoso tra i più consolidati a livello nazionale. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino