Cure per la fertilità, a Napoli 500 ricercatori da tutto il mondo

Carlo Alviggi, docente di Ginecologia della Federico II
La percentuale di concepimento spontaneo della donna cala progressivamente a partire dal 35esimo anno di età assumendo percentuali di successo, dopo i 42 anni, inferiori al...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La percentuale di concepimento spontaneo della donna cala progressivamente a partire dal 35esimo anno di età assumendo percentuali di successo, dopo i 42 anni, inferiori al 10%, calando ancora sotto il 5% a 43 anni per scendere a percentuali minime all’avanzare dell’età fissando non a caso a 45 anni l’asticella del limite della rimborsabilità dei farmaci a carico del Servizio sanitario per la stimolazione ovarica. E’ questo il tema al centro della seconda edizione della conferenza mondiale sull’ormone luteinizzante che ha scelto Napoli e l’Università Federico II per un confronto scientifico ai massimi livelli internazionali. A Napoli oltre 500 esperti tra medici, embriologi, biologi e scienziati provenienti da oltre 40 paesi sono impegnati a gettare le basi di una griglia di indicatori per gestire al meglio la bassa prognosi riproduttiva alla soglia dei 40 anni. L’obiettivo della assise ideata da Carlo Alviggi (docente di Ginecologia e Ostetricia presso la cattedra diretta da Giuseppe De Placido alla Federico II ) e da Peter Humaidan con la collaborazione di Ology Medical Education è definire le migliori prassi da seguire in base ad alcuni indicatori standard propedeutici alla scelta migliore prima dell'opzione della Eterologia con ovociti da donatrice. 

 
Età della donna, riserva follicolare misurata con l’ormone antimulleriano, la storia clinica relativa ai fallimenti di precedenti procedure di procreazione mediamente assistita, la presenza anche di patologie neoplastiche e degenerative, gli elementi salienti di cui tenere conto. 

«Su quest’ultimo fronte - avverte Alviggi - la Regione Campania è all’avanguardia avendo disposto per decreto commissariale la gratuità delle delle tecniche di preservazione della fertilità in caso di patologie oncologiche o cronico degenerative, compreso la Sla, ponendo la Campania all’avanguardia in un settore che tocca la carne viva delle persone e delle famiglie nell'ambito della rete regionale per l’oncorfetilità, una delle prime realtà in Italia in questo settore». A Napoli anche Claus Andersen ricercatore danese che ha ottenuto più gravidanze al mondo con il congelamento del tessuto ovarico che è la tecnica principale eseguita nelle donne che devono intraprendere una cura oncologica e vogliono preservare la fertilità. La Federico II è l'unico centro certificato in Campania per il congelamento del tessuto ovarico. «È ormai noto che in Italia c’è un fortissimo crollo della natalità dovuto soprattutto a fenomeni socioculturali, per questo si rende necessario individuare strategie di prevenzione e tecniche di trattamento per le donne a bassa prognosi, cioè con ridotta fertilità e scarse probabilità di successo con le tecniche di fecondazione assistita - conclude Alviggi - tra queste, in particolare, le pazienti in età riproduttiva avanzata e quelle affette da malattie oncologiche e/o cronico degenerative assumono un ruolo preponderante, rappresentando una sfida importante sia per gli operatori del settore che per le istituzioni. L’Università Federico II di Napoli ha proposto alla comunità internazionale dei criteri per la classificazione ed il trattamento di pazienti a bassa prognosi (classificazione Poseidon), oggi riferimento a livello internazionale contemperando anche i casi di patologie neoplastiche nell’ambito della rete di onco-fertilità». 


La Regione Campania si distingue per lo sviluppo di una rete di onco-fertilità che, grazie al fondamentale contributo del Prof. Giuseppe de Placido e del Prof. Fulvio Zullo, Presidenti Onorari dell’evento, rappresenta oggi un modello virtuoso tra i più consolidati a livello nazionale. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino