In Italia sono pochissime - «solo» poco più di 50 mamme con figli fino a 6 anni (su 2.551 donne detenute in Italia) secondo dati aggiornati a settembre 2018...
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Una legge necessaria per non far ricadere sui figli le colpe delle madri, ma che ancora non è stata attuata. La legge 62/2011 per valorizzare il rapporto tra le madri in carcere e i loro figli ha disposto l'istituzione di «Istituti a custodia attenuata per detenute madri» (Icam) che permettono di scontare la pena in ambienti con un ruolo di comunità e che non siano un semplice nido. Attualmente però sono solo 5 gli Icam - Milano San Vittore (dove è stato avviato il primo progetto), Venezia Giudecca, Torino «Lorusso e Cutugno», Avellino Lauro e Cagliari - che, secondo la legge, possono ospitare mamme con bambini fino ai 6 anni in ambiente famigliare mentre, dove non esistono, i bimbi vengono reclusi nelle sezioni «nido» (in questo caso fino ai 3 anni) allestite presso le sezioni femminili dei penitenziari (Trani, Pozzuoli, Roma Rebibbia, Empoli).
Secondo i dati forniti dal Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, le detenute madri con figli al seguito presenti nelle carceri italiane al 31 agosto 2018 erano 52, con 62 bambini (di cui 33 italiani e 29 stranieri). Presso gli Icam è garantita l'assistenza sanitaria attraverso il coinvolgimento della rete dei servizi materni infantili sanitari e territoriali e dei medici che operano nei penitenziari.
«Mamme e bimbi sono ristretti in 12 strutture penali, di cui 4 Icam (nella comunità del carcere di Cagliari al momento non sono presenti mamme con prole) mentre 8 sono ancora le vecchie sezioni nido nei reparti femminili -dice a Bruno Mellano, garante dei detenuti della Regione Piemonte.
Il Mattino