Dopo la contestata tassa sulle merendine e il crocifisso nelle scuole, arrivano le offese a politici e polizia scritte qualche anno fa su Facebook e ripescate dal Giornale....
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Il video del ministro Fioramonti: «Inaccettabile scuole non ricostruite all'Aquila»
Scuola, accordo tra sindacati e Miur: presto il concorso per l'assunzione di 24mila precari
Ex professore di economia politica all'università di Pretoria ed eletto alla Camera nel 2018 con il M5s, Fioramonti viveva all'estero nei giorni dei post contestati. Da lì osservava l'Italia e la politica e secondo il quotidiano milanese, sparava a zero su tutti. Da Silvio Berlusconi definito «l'imperatore della sfiga» durante il terremoto a L'Aquila, alla senatrice Daniela Santanchè bollata come «una demente bugiarda e venduta». Tanto da aggiungere: «Se fossi una donna, le sputerei in faccia». Non si salva nemmeno la polizia: «Sembra più un corpo di guardia del potere, invece che una forza al servizio dei cittadini», scriveva il non ancora ministro. Parole che rilette a un mese dal nuovo incarico, stridono nel silenzio dei vertici del M5s, con cui i rapporti sembrano freddini, e con i toni infuocati del centrodestra. «Ci aspettiamo la condanna di tutte le forze politiche, senza se e senza ma», tuona Giorgia Meloni.
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La presidente di Fratelli d'Italia chiama in causa anche il premier Conte: «Pretenda le dimissioni di una persona così palesemente indegna di rappresentare la nazione».
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Il Mattino