La polizia carica i migranti davanti alla prefettura di Firenze. Un'ottantina di stranieri ha tentato di entrare chiedendo di partecipare al tavolo in programma per discutere...
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Almeno una persona tra i manifestanti, secondo quanto appreso, sarebbe rimasta contusa.
«Chiediamo una sepoltura dignitosa per il ragazzo morto nel rogo del capannone». Lo ha detto parlando con i giornalisti Luca Toscano, uno degli esponenti del Movimento di lotta per la casa che sta guidando la protesta davanti alla prefettura degli ex occupanti del capannone andato a fuoco. Nel rogo è deceduto Alì Muse 44enne somalo.
«Il Comune di Firenze - continua Toscano non sa trovare una soluzione per la sepoltura di Alì perché lui era senza una residenza. Noi ci uniamo alla richiesta dei suoi fratelli e chiediamo una sepoltura dignitosa». «Anche il Comune di Sesto Fiorentino - spiega uno dei manifestanti somali - ci ha detto che non ha soldi per pagare il cimitero al nostro fratello». La protesta spiegano i manifestanti continuerà ad oltranza fino a che non verrà trovata una soluzione dignitosa per le persone che alloggiavano nel capannone.
«Abbiamo capito - si legge in un volantino consegnato nel corso della protesta - che il tavolo di questa mattina in prefettura serve solo a far tornare tutto come prima. Questo non va bene e non è accettabile, è un offesa ad Alì e a tutti noi». Sempre secondo quanto spiegato dal Movimento di lotta per la casa, nei disordini avvenuti poco fa davanti alla prefettura sarebbero rimasti contusi due manifestanti, e non uno come appreso in precedenza. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino