È un problema di risorse, ma c'entra anche la campagna elettorale. Ecco perché si arroventa subito, sia pure a distanza di sette mesi dalla prossima manovra, lo...
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Flat tax per i dipendenti, Mef: costa 59 miliardi. Ma per la Lega sono 12
Salvini: Flat tax ai lavoratori dipendenti. Di Maio apre ma «con prudenza»
Domani il sottosegretario leghista Armando Siri porterà al ministro dell'Economia Giovanni Tria il dossier flat tax, con i numeri dei costi della « flat tax fase 2»: un'aliquota piatta del 15% da applicare fino a 50mila euro di reddito, con deduzioni inversamente proporzionali al reddito. Costo «vero» stimato: 12 miliardi, (milione più, milione meno). Siri - spiegano dalla Lega - si presenta a Tria con spirito costruttivo, senza polemica dopo che domenica è circolato un dossier che stimava la portata della flat tax in quasi 60 miliardi (ma il riferimento, precisa il sottosegretario leghista, è all'intervento complessivo). Tria stesso precisa che non c'è «nessuna stima fatta» su una riforma specifica. Ma il ministro sembra invitare alla prudenza quando aggiunge che le aliquote si possono «aggiustare» man mano che «l'evasione viene ridotta». Bisogna prima liberare risorse. Il problema, rimarca anche la sottosegretaria all'Economia del M5s Laura Castelli, sono le coperture. «Non si deve continuare a sparare alto - dichiara - con cose irraggiungibili, anche fossero 15 miliardi di riforma dell'Irpef oggi sono insostenibili». E Di Maio invita a un «principio di verità». Il Movimento insiste con la sua proposta di ridurre gli scaglioni Irpef da 5 a 3 e insieme introdurre il coefficiente familiare. Ma la Lega ribatte che nel contratto «c'è scritto flat tax: è molto chiaro, perciò noi siamo tranquilli».
«È scritto nel contratto e la riforma organica va completata, ma non ho sul tavolo un progetto» specifico, prova a fare da paciere Conte, che potrebbe parlarne con i vicepremier in un vertice martedì sera o mercoledì mattina. La fase 2 della «tassa piatta», dopo l'introduzione per le partite Iva, è uno dei pilastri su cui Salvini fa affidamento nella sua campagna per le europee. I più prudenti tra i leghisti si dicono consapevoli che in autunno si dovrà disinnescare il macigno di 23 miliardi di clausole Iva: gli spazi sono ridotti. Perciò da gennaio si sta lavorando a un pacchetto più complessivo di proposte. Ma Siri insiste che il suo progetto è più che sostenibile. E Salvini lo difende a spada tratta. Tanto che, quando il ministro Barbara Lezzi parla di promessa «che non si può mantenere se costa 60 miliardi», il ministro dell'Interno ribatte stizzito: «Si occupi del Sud».
Dal Movimento spiegano che non intendono lasciare alla Lega ancora spazi per fughe in avanti non concordate.
Il Mattino