Morte Floyd, l'accusa chiede 30 anni per l'agente. La difesa: era in buona fede
La sentenza per la morte di George Floyd è attesa per il 25 giugno, intanto l'accusa ha chiesto una condanna a 30 anni per Derek Chauvin, l'agente che la giuria ha...
La sentenza per la morte di George Floyd è attesa per il 25 giugno, intanto l'accusa ha chiesto una condanna a 30 anni per Derek Chauvin, l'agente che la giuria ha già dichiarato colpevole dell'omicidio dell'uomo afroamericano a Minneapolis. Una pena doppia rispetto al massimo di 15 anni raccomandati dalla normativa statale. La difesa ha chiesto invece la libertà vigilata o una pena minima definendo l'azione dell'agente, che tenne premuto il suo ginocchio sul collo di Floyd per oltre 9 minuti, come «un errore in buona fede: non era consapevole che stava commettendo un crimine, pensava che stava semplicemente facendo il suo dovere».
Riapre l'incrocio - La città di Minneapolis intanto ha cominciato a riaprire l'intersezione dove George Floyd è stato ucciso oltre un anno fa. Un luogo diventato un simbolo delle divisioni causate dal razzismo e dall'oppressione degli afroamericani negli Usa, con murales, un giardino ed altre installazioni. Ma anche un posto a rischio violenza, dove la polizia non è benvenuta: gli spari sono frequenti, specialmente di notte, e in un anno hanno causato decine di morti e feriti nell'area. I dipendenti del municipio hanno rimosso le barriere di cemento che bloccavano l'incrocio e hanno messo dei segnali per creare una rotatoria intorno ad una statua con un pugno alzato al centro di quella che è stata ribattezzata «George Floyd Square.»