Morta Emma Amos, musa della pittura afroamericana: dipingeva donne nere che precipitano

Morta Emma Amos, musa della pittura afroamericana: dipingeva donne nere che precipitano
Addio alla signora dell'arte black. Era nata il 16 marzo 1937 ad Atlanta, negli Usa, Emma Veoria Amos, un miscuglio di razze come lei stessa amava ricordare, un po'...

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Addio alla signora dell'arte black. Era nata il 16 marzo 1937 ad Atlanta, negli Usa, Emma Veoria Amos, un miscuglio di razze come lei stessa amava ricordare, un po' africana, un po' cherokee, un po' irlandese e persino qualche goccia di sangue norvegese. Si è spenta nella sua casa a Bedford, nel New Hampshire, dove viveva, dopo un lungo decorso segnato dall'Alzheimer. Forse è stata l'artista di colore che più di tutte ha sfidato il razzismo e il sessismo nel mondo dell'arte, nell'America degli anni Sessanta, creando opere contraddistinte da colori vividi e scene di vita domestica della middle-class nera. Amava molto mettere al centro del suo lavoro donne volanti, galleggianti o in procinto di precipitare, metafora di quello che lei stessa viveva quotidianamente, misurandosi con una cultura sessista e venata di razzismo.



La sua carriera artistica inizia nel 1964, a 27 anni, dopo una laurea alla New York University quando fu invitata ad unirsi ad un gruppo di artisti che si chiamava Spiral, i cui membri, tutti afro americani, includevano anche Charles Alston, Norman Lewis, Romare Bearden e Hale Woodruff. Il gruppo fece parlare di sé perchè elaborò riflessioni sul ruolo degli artisti neri e sulle loro opere.



Emma fu l'unica donna ad essere ammessa in Spiral. L'artista ha lavorato tanto sul concetto di gender, di accettazione delle diversità razziali nella comunità afro americana. Ha esposto nelle maggiori case d'arte. E' stata sposata allo scrittore Robert Levine.Tra i suoi dipinti più emblematici c'è “Equals”, una donna che galleggia tra gigantesche bandiere americane. 




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Il Mattino