Vaccino Covid, appello alle Regioni: «Subito le dosi alle categorie fragili»

Vaccino Covid, appello alle Regioni: «Subito le dosi alle categorie fragili»
«Plaudiamo alle parole del premier Draghi, che ha evidenziato la necessità di privilegiare le persone più fragili nel piano di vaccinazioni anti Covid....

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«Plaudiamo alle parole del premier Draghi, che ha evidenziato la necessità di privilegiare le persone più fragili nel piano di vaccinazioni anti Covid. Foce, la Federazione degli oncologi, cardiologi e ematologi, ha più volte chiesto di immunizzare i 400mila pazienti oncologici ed ematologici in trattamento attivo e cardiologici gravi in contemporanea con gli over 80. Sono cittadini estremamente vulnerabili che corrono gravi rischi fino alle morte, se contagiati dal Covid. Non possono più aspettare». È forte l’apprezzamento di Francesco Cognetti, presidente della Foce, per il discorso del presidente Draghi sul potenziamento della strategia vaccinale. «Siamo a disposizione per somministrare i vaccini immediatamente nelle nostre strutture, senza difficoltà o ritardi – afferma il professore Cognetti, primario della Divisione di oncologia medica presso il Regina Elena di Roma -. Conosciamo tutti i nostri pazienti e possiamo metterli in sicurezza in breve tempo, senza alcuna difficoltà organizzativa. È una battaglia di civiltà ed è necessario, come ha sottolineato il presidente Draghi, assumere decisioni ponderate ma anche molto rapide. Purtroppo, oggi, la situazione in Italia è a macchia di leopardo. Il Lazio ha iniziato dal 1° marzo le vaccinazioni dei pazienti oncologici ed ematologici, il Veneto da pochi giorni. Le altre Regioni devono attivarsi quanto prima, emanando le delibere. Poi i centri di cura potranno inviare alle Regione la lista di pazienti in trattamento attivo da vaccinare».

«L’incremento dei ricoveri sia nei reparti di degenza che nelle terapie intensive di queste settimane comporta un carico di lavoro estremamente gravoso per medici e infermieri e crea non pochi problemi per la gestione di malattie gravi, come quelle oncologiche, ematologiche e cardiologiche – continua il professore Cognetti -. Siamo preoccupati per l’aumento dei casi di Covid, che rischiano di saturare i letti di degenza ordinaria e delle terapie intensive a discapito dei nostri pazienti, con progressive cancellazioni di interventi salvavita. È necessario porre già ora le basi per un ritorno alla normalità, con il riavvio urgente degli screening su tutto il territorio, delle visite e degli interventi chirurgici rinviati. L’aderenza alle terapie è fondamentale e i malati devono continuare ad andare in ospedale per curarsi. Altrimenti rischiamo di vanificare gli importanti progressi ottenuti negli ultimi venti anni, grazie anche a trattamenti sempre più efficaci».

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Il Mattino