Avrebbero avuto contatti anche con Monsef El Mkhayar, foreign fighter marocchino di 21 anni condannato a 8 anni dalla Corte di Assise di Milano ad aprile (ma pentito, secondo il...
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Il tunisino, 31 anni, più volte arrestato per droga, era sotto controllo poiché sospettato di essersi recato nel 2013 in Siria, dove avrebbe combattuto come tra le file dell'Isis, per poi tornare in Italia. In agosto è stato rintracciato a Perugia e l'analisi del suo cellulare ha rilevato la presenza di un file audio contenente la predica di un religioso egiziano che, tra l'altro, incitava al jihad armato contro gli ebrei e l'Occidente.
I due marocchini, 25 e 26 anni, erano invece tenuti sotto monitoraggio dalla polizia perchè nei loro profili Fb sono stati trovati contenuti che fanno supporre una vicinanza alla causa jihadista. E soprattutto avevano lo stesso giro di relazioni ed erano in contatto con alcuni foreign fighters marocchini attualmente in Siria ed operativi nella stessa unita dell'Isis dove ancora combatterebbe, secondo gli investigatori, l'estremista milanese Monsef El Mkhayar.
I due potrebbero quindi essere tra i proseliti di Monsef, detto anche "il reclutatore" per la sua opera di convincimento verso coetanei musulmani in Italia a seguirlo in Siria. El Mkhayar, arrivato in Italia da ragazzino, ospite di una comunità per minori nel milanese, guai con la giustizia per alcol e droga, nel 2015, appena 19enne, è partito per la Siria con un amico, arruolandosi nell'Isis, e non è più tornato.
L'amico qualche mese dopo è morto in combattimento.
Il Mattino